martedì 25 giugno 2013 - Terenzio Davino

Nuovi “migrantes” e nuova emigrazione

Focus sull’emigrazione italiana in Cina. Anticipazioni del Rapporto Italiani nel Mondo 2013 della Fondazione Migrantes, progetto editoriale che analizza la mobilità italiana nei paesi esteri.

La  Fondazione Migrantes ha presentato un’anticipazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2013 secondo il quale all’inizio dell’anno i cittadini italiani residenti all’estero sono più di quattro milioni e trecento mila e precisamente il 7,3% dei circa 60 milioni che compongono la popolazione italiana, con un incremento oltre il 3% rispetto allo scorso anno.

A causa dei cambiamenti politici ed economici in Cina si aprono nuovi spazi di business e la domanda cinese esprime nuovi bisogni. Nella percezione dei cinesi il valore del know-how italiano comprende ambiti quali l’architettura, l’urbanistica, la conservazione del patrimonio artistico, la sanità, e ciò si manifesta in un interesse di forza-lavoro intellettuale di origine italiana. I cinesi manifestano alta attenzione alla qualità della vita, all’alimentazione e al benessere e ciò incrementa la competitività dell’operare italiano in Cina. 

Il Rapporto 2013 della Fondazione Migrantes mette a disposizione i dati statistici sulla mobilità italiana e come l’Italia guarda alle opportunità di lavoro provenienti dall’Oriente. Confrontando i dati degli ultimi tre anni, il Rapporto parla d’incrementi della comunità italiana in Asia (+18,5%), America (+6,8%), Africa (+5,7%), Europa (+4,5%) e Oceania (+3,6%). Il numero d’italiani più considerevole all’estero è presente in Argentina (691.481), in Germania (circa 652.000 unità), Svizzera (circa 559.000 unità), in Francia (circa 375.000 unità), in Brasile (circa 377.000 persone), con una presenza di quasi 224.000 unità d’italiani in America e quasi 210.000 in Inghilterra.

Mantenendo il profilo statistico esposto all’interno del Rapporto in questione, il 52,8% degli italiani residenti all’estero all’inizio di quest’anno è partito dal Meridione, il 32% dal Nord e il 15,0% dall’Italia centrale. La Sicilia è la prima regione di origine degli italiani residenti fuori seguita da Campania, Lazio, Calabria, Lombardia, Puglia e Veneto. In particolare, nella graduatoria delle prime dieci province, c'è Cosenza (152.403), Agrigento (152.403), Salerno (119.095), Napoli (113.787), Catania (108.413), Palermo (107.658) e Avellino (102.230), Milano (98.583) e Potenza (95.653). Gli italiani emigrati all’estero hanno in media 34 anni e sono uomini nel 53,1% dei casi.

La Fondazione Migrantes nel Rapporto Italiani nel Mondo ha dedicato alla Cina una ricerca dettagliata denominata Progetto A.M.I.C.O. (Analisi della Migrazione degli Italiani in Cina Oggi) con la quale “analizza l’esperienza lavorativa e di vita degli italiani in Cina e gli aspetti attorno ai quali il paese diviene una meta per l’emigrazione”. Nel documento anticipato si fa presente che nel corso del 2013 è registrata in Asia una popolazione d’italiani residenti attorno alle 3.500 unità. In Cina la comunità italiana è composta di 6.700 persone e tra i nostri connazionali che si trasferiscono in Cina, ci sono “i cinesi di ritorno”. La Fondazione Migrantes parla dei cittadini nati o cresciuti nel nostro Paese che con titoli di studio conseguiti in Italia e con la conoscenza della nostra lingua partono per sfruttare la crescita imponente della Cina.

Nell’analisi appena citata sono incluse anche le testimonianze dei nostri connazionali a Pechino, Canton e Shangai, una collettività italiana operante nell’arte, volontariato, ristorazione e ricerca che evidenzia nel rinnovo del visto, nella forte competizione nel lavoro e relazioni con la popolazione le principali difficoltà incontrate. Il 71% della popolazione italiana in Cina risiede in Hong Kong e nelle aree di competenza di Shanghai (34% e 37%), il 16% nelle province di Pechino e il 13% in quelle amministrate dal Consolato Generale di Canton.

 




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