mercoledì 30 dicembre 2015 - soloparolesparse

Nordovest bardato di stelle di Giampiero Pani

L’impressione è che Nordovest bardatao di stelle, Neos Edizioni, sia un thriller a tutti gli effetti. C’è l’intreccio, il mistero da svelare, l’eroe, gli aiutanti, i cattivi, il premio, tutto insomma quello che serve. Però Giampiero Pani impacchetta l’insieme in un modo del tutto nuovo, raccontando altre tre storie oltre a quella principale e portandoci continuamente dentro e fuori dal sogno.

Tommaso (come il discepolo che per credere deve toccare con mano) è solo in una Torino afosa d’estate. Bloccato in casa da una caviglia ingessata. Dovrebbe raggiungere la moglie incinta in montagna ma l’incidente lo ferma in città.
In quelle strane notti solitarie un’ombra si affaccia al suo balcone. Sogno? Realtà? Il primo mistero si svela presto con un libricino lasciato in casa e l’apparizione di una figura affascinante.

Ma è solo l’inizio di una vicenda avvincente che porta il protagonista in un viaggio alla scoperta di un mistero nascosto, di un uomo (e una donna) da proteggere, di un segreto da (non) svelare.

In parallelo la vicenda si annoda con altre tre, lontane nel tempo e nello spazio, l’Australia, un’isola abitata da due figure misteriose e perfino un vecchio diario che racconta il dietro le quinte della vita di uno degli architetti che maggiormente hanno lasciato il segno a Torino.

Pani ci guida verso un finale che più volte siamo costretti a tentare di immaginare e che invece ci lascia di stucco ugualmente.

Intervista con Giampiero Pani.




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