Nonostante
Un uomo maturo un pò giocherellone, come un adolescente, si trova in un ospedale (apparentemente) e lui ci si muove col solito vestito blu, sale o scende dalle portantine degli infermieri e la vita è tutta qui.
Pare vivere leggermente, senza cose importanti, chissà di che campa ma nell'ospedale si mangia e si dorme tutti, magari non nella solita stanza, ma è un luogo protetto e non ci sono grossi drammi salvo gente sedata o sofferenze solo intraviste. Ogni tanto arriva un vento strano, penetra negli interni come un ciclone irresistibile e si porta via qualcuno.
Dev'essere una metafora della vita, un'allegoria del mondo intorno a noi, gente che và gente che viene, alcuni che col ciclone se ne vanno via per sempre e i posti vengono occupati da altri, è la vita, chi ce l'ha più breve chi più lunga, chi cerca di guarire da qualcosa, chi si diverte, chi cerca affetto.
Un piccolo film del simpatico Valerio Mastandrea, che niente pare pretendere di dare, se non un'esemplificazione dell'esistenza di tutti. I partecipanti nell' “ospedale” s'incontrano occasionalmente, fanno perfino gite di gruppo, qualcuno passa qualcuno resta un po' più di tempo, qualcuno s'innamora ed è importante che per l'uno o l'altra siamo stati qualcosa. E' dedicato al papà di Mastandrea (1950-2014).