lunedì 26 novembre 2012 - Zag(c)

Non posso garantire per il futuro

La frase detta dall'estero ad investitori stranieri a me è sembrata di una gravità enorme. Ha dato, sì lo so forse sono prevenuto, l'impressione di una minaccia. La busta era indirizzata agli investitori del Kuwait, ma la lettera era per i politici e partiti italiani. Come a dire: "Fate pure senza di me, ma attenti a quel che fate!". Ma il dramma è: è vero! 

Nessuno ha il credito e le competenze liberiste e monetariste, tecniche insomma, per dirigere la nave su questa rotta, su quella rotta che tutti i partiti, e dico proprio tutti, non vogliono abbandonare, ma che dicono, anzi, che sia l'unica. Ma insomma al di là della partigianeria si pensa veramente che un Bersani o un Renzi o un non so chi altro abbia la capacità, il credito internazionale presso gli investitori e istituti finanziari, bancari scommettitori borsistici e soprattutto l'aurea della figura "super partes", il velo "tecnicista" di un Monti? Obiettivamente quel che è riuscito a Monti in questi ultimi tempi, mai nessuno avrebbe potuto farlo e, più che mai, con i tempi che ci aspettano, mai più potrà riuscire a chiunque prenderà il suo posto.

È vero, qualcuno mi potrà obiettare, la politica non la fa un uomo solo. Sì, è verissimo. Ed infatti è quel che affermo. Non è di Monti come professore o dell'uomo Monti che si sta parlando, né tantomeno dell'uomo politico (che non lo è, dal punto di vista di come lo si intende volgarmente). Ma del Monti e della figura che lui rappresenta, non solo in Italia (tra l'altro conosciuto solo da pochi intimi suoi colleghi professori ed economisti della Bocconi), ma dalla finanza internazionale per quel che andava professando in tutti questi anni e per quel che ha realizzato in questi anni. Lui è stato in questi anni l'ideologo e il costruttore della finanza così come la conosciamo. Pertanto egli non è tanto stato messo lì come fantoccio, come alcuni suoi detrattori vanno affermando, ma come primo artefice e ideologo e manovratore di questa politica e di questa situazione. Quando è diventato palese che il governo berlusconiano non era in grado di fare quel che gli si chiedeva di fare gli è stato detto: Togliti tu, che gestiamo direttamente noi!

Chiunque vada al governo nel 2013 non potrà che avvalersi del Monti, o come leader o come semplice (sic) super ministro, e nessun partito, nemmeno il fantomatico partito dei grillini (che si squaglierà come neve al sole non appena varcherà la soglia dei Palazzi), potrà negare il suo appoggio, anche se silente, anche se sottobanco, anche se con l'aureola della scelta di volta in volta fra i "buoni" e i "cattivi" provvedimenti, al nuovo governo che verrà. 




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