venerdì 29 luglio 2016 - Paolo Giardina

Non c’è più religione

Ai tempi della “religione berlusconiana” era un “processo al giorno” a tenere vivo e compatto l’antiberlusconismo, e soprattutto a rendere “l’intero teatrino” una fonte di guadagno inesauribile. Si vendevano libri e giornali, si guardavano film e tolk.

Questa frase esprime il cambiamento dei tempi.

Cosi dicevano i nonni dei nonni dei nostri nonni, ed è stato sempre un continuo crescendo di “assenza di religione”, per indicare che le nuove generazioni attuano dei comportamenti sempre meno concilianti e sostanzialmente dissimili da quelli delle precedenti.

Ora, non c’è più religione e non c’è più in politica Silvio Berlusconi.

Ma è mai possibile che il fronte “dell’antirenzismo mediatico”, parlato e scritto, non trova meglio da fare che litigare al suo interno, invece di concentrare ed unire con assoluta determinazione tutte le forze per sconfiggere quel nemico di Matteo Renzi e le sue “malefatte cosmiche”?

Ebbene, non essendoci più Berlusconi ad occupare il centro del dibattito, la risposta è si.

Hai voglia di titolare le prime pagine “Renzi è peggio di Berlusconi”, tempo perso.

Hai voglia di riesumare il vecchio “Patto del Nazareno”, per fare di Renzi un Berlusconi.

Matteo non è Silvio.

Ai tempi della “religione berlusconiana” era un “processo al giorno” a tenere vivo e compatto l’antiberlusconismo, e soprattutto a rendere “l’intero teatrino” una fonte di guadagno inesauribile. Si vendevano libri e giornali, si guardavano film e tolk.

C’è stata gente” che ha costruito ricchezze e fama sulle disavventure dell’Italia.

Oggi per “scovare” qualcosa su Matteo Renzi si fa riferimento al cognato, all’amico, in taluni casi anche al conoscente.

Manca proprio il materiale per “fare” la notizia, una volta il “Fatto” c’era.

Nel variegato mondo “dell’antirenzismo mediatico” non c’è spazio per tutti, si impone una selezione naturale, nel tipico schema darwiniano.

Sabina Guzzanti e Andrea Scanzi si sono sfidati sul “nulla”, sempre alla costante ricerca di “uno spuntino di visibilità”,nell’immensa audience dell’antirenzismo, però lo fanno utilizzando vecchi metodi che funzionavano con quello di prima, sono incatenati nel berlusconismo.

E fu così, che con Silvio sparirono anche i filistei.

O era “filibustieri”… quel Nino Frassica mi fa confondere.




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