lunedì 8 marzo 2021 - Alessio Di Florio

Nicoletta ha bisogno del nostro aiuto, sosteniamola

L'accorata richiesta di aiuto di Nicoletta Genova, donna vittima di violenza la cui "triste storia" è iniziata dopo aver denunciato quattro anni di violenza fisica e psicologica.

 

Siamo confinati, o quasi, nelle nostre case ormai da un anno. Un anno buio, terribile, tribolato, drammatico. Un anno in cui tutte e tutti ci sentiamo in pericolo e abbiamo trasformato le mura delle abitazioni in bastioni contro pericoli esterni. Dodici mesi fa è stato il periodo dei balconi in musica, dell’inno alla solidarietà e all’unità. In poco tempo tutto sgretolato e hanno prevalso l’egoismo, l’individualismo, il piegarsi su se stessi convinti che esista solo il proprio dolore, i propri problemi, le proprie angosce. Non è così, nulla è più lontano dalla realtà di questo. Perché non tutte le mura domestiche sono identiche e i piccoli problemi quotidiani non sono drammi planetari. Nei mesi del lockdown le violenze domestiche e gli abusi contro le donne sono aumentati in maniera esponenziale. 

 

Così come il web ha esposto i più fragili della società, le bambine e i bambini, soli davanti ad uno schermo ancora più esposti agli orchi più disumani: il 2020 è stato l’anno in cui sono avanzati la pedopornografia, gli stupri online con la diffusione di foto e video – illecitamente ottenute – di donne la cui intimità è stata violata. Materiali consegnati alle peggiori perversioni maschiliste, allo sfogo degli istinti più depravati esistenti sulla faccia della terra. E sono esplosi i drammi dell’impoverimento, di chi si è ritrovato veramente solo senza nessun appoggio. In questi mesi di speranza e sogno del post pandemia, in cui ognuno guarda al proprio orticello non dobbiamo dimenticare i veri drammi, le vere solitudini, i pesi di chi soffre ingiustizie.

Nicoletta Genova è una ragazza attiva nell’impegno civile e sociale antimafia da tanti anni con passione e generosità. Anche solo su facebook tantissime e tantissimi in questi anni abbiamo seguito e apprezzato le tantissime pubblicazioni, il suo impegno tenace e costante nel ricordare chi è stato ucciso dalle mafie. E la necessità che la memoria non sia sterile esercizio retorico ma fuoco vivo nel cercare di lasciare questo mondo un po’ più giusto. Quel fuoco che da sempre accompagna il suo attivismo. Adesso la generosità, la solidarietà, la vicinanza umana e concreta è una necessità per lei.

WordNews.it nei giorni scorsi ha pubblicato una sua lettera, un’accorata richiesta di aiuto, in cui Nicoletta ha ripercorso una “triste storia” iniziata nel settembre 2011 quando ha avuto il coraggio di denunciare “4 anni di violenza fisica e psicologica” del suo ex.

“Quando sono andata via di casa i miei figli avevano 14 mesi la più grande e 9 giorni di vita il piccolo” racconta, inizio di un calvario infinito. “Sono stanca mentalmente e delusa.. delusa di tante bugie.. di tante promesse non mantenute.. stanca di promettere ai miei figli che tutto finirà ma come sempre fallisco per colpa degli altri – leggiamo nella lettera - anzi come ultimo colpo e violenza psicologica la responsabile della struttura e l'avvocatessa Matraxia mi hanno comunicato il 4 giugno che il tribunale di Caltanissetta ha mandato un decreto con scritto che i miei figli potevano essere adottabili.. io li mi son sentita male urlando che era tutto ingiusto quello che stavo subendo.. loro nel vedermi così nei loro volti ho letto indifferenza e cattiveria.. ma anche lì dovevo reagire.. dopo un po' mi comunicano che era stato un errore del tribunale di Caltanissetta e che per loro non risultavo che vivevo qui.. nel decreto c'è scritto che non posso prelevare i miei figli.. eppure vivo qui con loro..se c'è stato errore dal tribunale perché non posso uscire coi miei figli? In tutto questo sento puzza di collusione..di bugie e inganni... Non mi sono fermata e una lotta continua ma essendo sola ho paura che accade qualcosa... Non posso più ricevere umiliazioni.. io voglio lavorare voglio essere libera coi miei figli.. io sono donna vittima di violenza e non carcerata è trattata come una delinquente.. sono stanza di bugie scritte su di me pur di essere trattenuta nelle strutture. La mia vita non deve essere un affare per gli altri”.

Una lettera scritta col cuore, una testimonianza che stringe il cuore e chiede l’impegno di tutti per chi ha tanto donato ed ora ha bisogno di mani amiche e solidali. Da leggere tutto d’un fiato (il testo integrale è possibile leggerlo nell’articolo pubblicato su WordNews.it e davanti cui è impossibile rimanere inerti ed indifferenti. Questo il primo appello che Nicoletta Genova ha pubblicato su facebook lo scorso 9 febbraio, ora tocca ad ognuna ed ognuno di noi fare la nostra parte, non lasciarla sola e sostenerla:

Ciao a tutti, non è mai successo di dover chiedere urgentemente aiuto tramite un post, ma capisco che se faccio vincere la vergogna o cosa possano pensare gli altri davvero non arriverò. Come avete letto in tanti ho trovato casa, ho già pagato i soldi per l'affitto, e tutte le spese necessarie. Chi sa la mia storia sa dove sono stata..(Donna vittima di violenza). Purtroppo con i soldi tra affitto e caparra e altre spese, partendo da zero e senza supporto economico di lavoro e di nessuno, ecc, non riesco ad affrontare altro, mi sono buttata a capofitto altrimenti sarei rimasta qui per altri anni. Purtroppo ce umanità solo dove ce business, dove i comuni pagano tanti soldi, dove a guadagnarci sono gli amici degli amici, ma quando si tratta di aiutare e supportare le mamme e bambini e non ci guadagnano loro se ne lavano le mani. Basta vergogna, basta silenzi. Chiedo solo un piccolo, piccolissimo aiuto economico, il tempo di ripartire, e conviverci in questo periodo brutto.

Allego qui il NUMERO DELLA MIA CARTA POSTEPAY, INTESTATA A ME "NICOLETTA GENOVA": 5333 1710 5147 6683

IBAN DELLA CARTA: IT 43 M 36081 05138 229589329590

Codice fiscale: GNVNLT81D50H269Q

GRAZIE DI CUORE A TUTTI! RIFLETTENDO LE VERGOGNE SONO ALTRE. L'INDIFFERENZA, L'APATIA, L'EGOISMO, LA CATTIVERIA, IL BUSINESS, RUBARE, ECC.

 

 




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