giovedì 29 ottobre 2020 - Nicola Lofoco

“Nessun rapporto tra Br e Sisde”. Il documento degli esperti e la genesi della nascita del Sisde

Continua ad ottenere adesioni il documento promosso durante la scorsa estate da parte di storici, ricercatori indipendenti, giornalisti ed esperti sulla storia delle Brigate Rosse. Un documento che mette in rilievo come l’allora “ Servizio Informazioni per la Sicurezza Democratica” , il Sisde, non aveva alcun legame con le Br.

 Un’ ipotesi che si era fatta largo nel tempo, soprattutto dopo il sequestro Moro, ma che non hai mai trovato riscontri in sede giudiziaria. Ultimamente era stata ripresa la notizia, circolata per anni, di una presunta connessione tra il Sisde e le Br a proposito dell’ appartamento romano di via Gradoli 96, preso in affitto da Mario Moretti nel 1975, che secondo diverse ricostruzioni sarebbe stato gestito dal Sisde stesso. 

Un fatto smentito dalla cronologia degli eventi, dato che nel 1975 il Sisde non era ancora nato. Sino al 1974 , infatti, il ministero degli interni aveva potuto contare sul servizio di intelligence dell’ “ Ufficio Affari Riservati”. Il cosiddetto U.A.R. era stato istituito nel 1948, ed il suo scioglimento divenne di stretta necessità dopo la strage di Piazza della Loggia, a Brescia, il 28 maggio 1974. L’allora ministro degli interni, Paolo Emilio Taviani, si trovò dinanzi alla classica goccia che fece traboccare il vaso. Dopo la strage di Piazza Fontana del 1969, il tentativo di golpe del principe Junio Valerio Borghese del 1970, le stragi di Peteano e della Questura di Milano, rispettivamente eseguite nel 1972 e nel 1973, le 8 vittime e gli oltre 100 feriti di Piazza della Loggia imposero un radicale cambiamento dei servizi segreti civili.

L’ Ufficio Affari Riservati venne cosi letteralmente azzerato. Era necessario, ed imprescindibile, rifondarlo da cima a fondo. Anche perché dei suoi significativi dirigenti , tra i quali Umberto Federico D’ Amato ed Elvio Catenacci, erano stati accusati di depistaggio per le indagini sulla strage di Piazza Fontana. La ristrutturazione doveva quindi essere profonda e interamente rigenerante per un servizio segreto vitale per la tenuta democratica del paese. Un’ operazione simile richiedeva, indiscutibilmente, molto tempo, e giungerà al traguardo solo il 24 ottobre 1977, con la riforma complessiva dei servizi segreti, civili e militari (legge 801/1977).

Gli anni che vanno dal 1974 al 1977 furono complicatissimi non soltanto sul terreno della lotta al terrorismo, ma anche sul versante del contrasto alla criminalità comune, in quanto le forze di polizia non potevano fare affidamento sul servizio segreto, allora praticamente inesistente, del ministero degli interni. In quel lasso di tempo chi svolse le funzioni che prima erano dell’ U.A.R. fu l’ I.G.A.T. ( Ispettorato generale per l’azione contro il terrorismo) , riformato nel 1976 in S.D.S ( Servizio di Sicurezza) , guidato dal prefetto Emilio Santillo, che dovette affrontare, con non poche difficoltà, i dilaganti problemi legati all’ordine pubblico. Santillo poteva contare su un apparato di circa 300 uomini dislocati in 13 nuclei interregionali.

La sua azione si concentrò prevalentemente contro i gruppi di estrema destra, Ordine Nero in testa, ma senza avere una concreta iniziativa sinergica con le forze di polizia giudiziaria. Non vi fu, quindi, alcuna continuità di operato tra il vecchio Ufficio Affari Riservati ed il Sisde. Al momento della sua creazione, nel novembre 1977, il Sisde non disponeva nè di sue società di copertura, nè tantomeno di personale qualificato ed efficiente, tanto che dovette chiedere al neonato servizio segreto militare, il Sismi, il trasferimento di circa 60 persone da inserire nel proprio organico.

Nel 1975, anno in cui le Brigate Rosse presero in affitto l’appartamento di via Gradoli, dunque, non solo non esisteva il Sisde. Tutti gli apparati di sicurezza italiani versavano in grandi difficoltà, sotto tutti i punti di vista. Un dato che sarebbe sempre bene porre in rilievo quando si compiono ricostruzioni storiografiche sui tormentati anni ‘ 70 del nostro paese.




Lasciare un commento