lunedì 21 marzo 2022 - Alberto SIGONA

Nella cerchia del mito

Da Piola a Meazza, passando per Totti, R. Baggio, Nordahl, Hamrin, Batistuta e Del Piero: ecco chi ha nel mirino l'asso biancoceleste per centrare la leggenda.

Il centravanti della Lazio, Ciro Immobile, anche in questa stagione sta confermando il suo eccezionale fiuto del gol, apprestandosi così a conquistare per la 4^ volta - in tal caso lambirebbe il record di 5 Titoli detenuto da Gunnar Nordahl - il trono di capocannoniere del massimo campionato nazionale, per un traguardo che, se centrato, lo proietterebbe di diritto e senza timori di smentite fra i bomber leggendari della storia della Serie A. Allora cogliamo l'occasione e andiamo a rivedere in una sorta di sommario storiografico chi sono i grandi marcatori inclusi nella cerchia della suprema memoria, che con le loro gesta e soprattutto i loro gol sono riusciti a conferire lustro al torneo più rinomato del mondo.

In testa a questa speciale graduatoria di mostri sacri, stabile da oltre mezzo secolo sul piedistallo dorato dei sovrani, troviamo il bomber italiano per antonomasia, Silvio Piola, 274 reti (6 in un'unica soluzione!) ben distribuite in tre decadi (con in mezzo la Seconda Guerra Mondiale...) e in un discreto numero di squadre, dalla Pro Vercelli al Novara, passando per la Juventus. È lui, sinora, il marcatore su azione più stagionato della Serie A (segnò sino a 40 anni e mezzo!) nonché colui che in Nazionale, forte di ben 30 gol (2 di queste valsero all'Italia il Titolo Mondiale 1938) su 35 caps, può ancora vantare la media realizzativa più corposa di ogni era, zoologica o antropologica che sia. Alle sue spalle, alla cifra tonda di 250 reti, si attesta in tutta la sua imperiosità il capitano della Roma per eccellenza, Francesco Totti, l'8° re della città eterna (Roberto Falcao ci perdonerà...): trequartista, regista, mezzapunta, punta, goleador, uno, nessuno e centomila, di certo un numero dieci a tutto tondo e a tutto spiano che da quelle parti ancora rinvengono nei sogni più spinti della tifoseria giallorossa. A seguire, con 225 centri al bersaglio, c'è lui, Gunnar Nordahl, il bisonte svedese, una slavina abnorme di reti (0,77 a match, primato imbattuto fra gli over 100), un tifone devastante per ogni difesa, un tornado di potenza coniugata ad una ventata di lealtà e sportività che al giorno d'oggi è divenuta merce assai rara commerciabile più che altro al mercato nero della decenza. Se lui quasi tutti i gol li segnò indossando la maglia del Milan, il principale inseguitore, Giuseppe Meazza, le sue 216 reti le siglò quasi totalmente con la casacca dell'Inter, di cui rimane tuttora il bomber più fedele all time. Era un genio del suo tempo, un Roby Baggio ante litteram, il simbolo della Nazionale italiana, a cui regalò ben 2 Titoli iridati (purtroppo anche ad uso e consumo della dittatura fascista) e la gloria eterna. Calciatore offensivo completo come pochi, condivide il 4° posto fra i marcatori seriali con l'italo-brasiliano Josè Altafini, che flirtava col gol che era un piacere. Indossò le casacche di Milan, Napoli e Juventus, con cui inaugurò raggiungendo risultati egregi la figura allora inedita ed inesplorata dell'attaccante part-time, in un tempo in cui le sostituzioni si affacciavano timidamente al balcone della tradizione. A 209 scorgiamo la sagoma di Antonio “Totò” Di Natale, bandiera mai sgualcita dell'Udinese (dopo i suoi trascorsi felici all'Empoli), una sorta di Del Piero di provincia che nelle giornate di grazia - ed erano tantissime - non era secondo a nessuno (specie dopo aver varcato la soglia dei 30 anni!), forse nemmeno a Baggio. Con 205 gol il Divin Codino fu il primo del nuovo millennio a sfondare il muro dei 200. Giocando per Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia, egli impersonò l'artista prestato al calcio: dipingeva magie da fiaba, scolpiva emozioni sublimi, eseguiva sinfonie auliche. E sfornava tanti gol con la semplicità di un centravanti di sfondamento. A ruota, ad una altitudine più umana, abbiamo il giglio “viola” Kurt Hamrin, 190 gol. Attaccante completo in ogni fondamentale che vedeva la porta anche bendato, in un Atalanta-Fiorentina 1-7 del 1963-'64 esagerò e ne mise nel sacco ben 5, l'unico che vi sia mai riuscito in trasferta ed il terzultimo in assoluto a centrare una cinquina (casa o fuori non fa differenza): lo emuleranno in futuro soltanto Pruzzo (1985-'86) e in tempi meno remoti Klose (2012-'13), rispettivamente vestendo le maglie di Roma e Lazio. Dici Lazio e non puoi non pensare a Giuseppe Signori, un signore del gol, 188 volte a dama, la stragrande maggioranza delle volte di biancoceleste vestito, poi al tramonto di carriera, ma con la classe ancora intatta, vi sarà spazio per una lunga escursione in quel di Bologna. Con lo stesso identico numero di gol si adagia fra le leggende della rete anche un certo Alex Del Piero, simbolo assoluto ed indiscusso della Juventus, con cui militò per l'intera carriera italiana (19 anni di onorata militanza), se si eccettua il prologo padovano in Serie B. Fantasista, seconda punta, esterno d'attacco, era prima di tutto un formidabile goleador travestito da eccellente suggeritore o un eccellente suggeritore travestito da formidabile goleador, a seconda delle circostanze, di tempo, di luogo... e soprattutto di spazi (che a lui non venivano quasi mai regalati). A 188 ammonta anche il bottino di Alberto Gilardino, un goleador normale, non certo uno per il quale andare in estasi, non certo uno che mandava in visibilio le folle o che riusciva ad eccitare le fantasie degli astanti, ma la rete la vedeva sovente come un bomber di razza, anche nelle situazioni meno consone, come si dovrebbe richiedere ad uno che il marcatore non lo fa per hobby ma per mestiere. Esattamente come Re Leone Gabriel Omar Batistuta. Soprannominato “Batigol” (e non occorre spiegare il perchè), era una valanga di esplosività, un fiume in piena di reti (184) che più volte esondava, specialmente con la Fiorentina, della quale fu l'emblema, più di Hamrin e di chiunque altro. L'argentino mitragliava qualsiasi retroguardia, anche la più ermetica, era un'ira di Dio, un flagello della natura. Alle sue spalle troviamo un drappello di soldati d'area di rigore armati sino ai denti, costituenti degli autentici reparti d'assalto a testata nucleare, da Fabio Quagliarella (180 reti, ancora in attività) a Giampiero Boniperti, da Amedeo Amadei a Beppe Savoldi, passando per Guglielmo Gabetto, Roberto Boninsegna, Luca Toni, Gigi Riva, Filippo Inzaghi e l'attuale ct azzurro Roberto Mancini. Senza naturalmente scordarci di Ciro Immobile, sulla rampa di lancio del mito.

 

28^ GIORNATA

 

BOLOGNA-TORINO

0-0

 

CAGLIARI-LAZIO

0-3

IMMOBILE r., LUIS ALBERTO, F. ANDERSON

FIORENTINA-VERONA

1-1

PIATEK (F), CAPRARI r.

GENOA-EMPOLI

0-0

 

INTER-SALERNITANA

5-0

LAUTARO MARTINEZ, LAUTARO MARTINEZ, LAUTARO MARTINEZ, DZEKO, DZEKO

JUVENTUS-SPEZIA

1-0

MORATA

NAPOLI-MILAN

0-1

GIROUD

ROMA-ATALANTA

1-0

ABRAHAM

UDINESE-SAMPDORIA

2-1

DEULOFEU, UDOGIE, CAPUTO (S)

VENEZIA-SASSUOLO

1-4

RASPADORI, BERARDI r., SCAMACCA r., HENRY (V), BERARDI r. ARAMU (V) no r.

 

 

29^ GIORNATA

 

ATALANTA-GENOA

0-0

 

FIORENTINA-BOLOGNA

1-0

TORREIRA

LAZIO-VENEZIA

1-0

IMMOBILE r.

MILAN-EMPOLI

1-0

KALULU

SALERNITANA-SASSUOLO

2-2

BONAZZOLI, SCAMACCA (SAS), TRAORE' (SAS), DJURIC

SAMPDORIA-JUVENTUS

1-3

Aut. YOSHIDA, MORATA r., SABIRI (S) p., MORATA CANDREVA (S) no r.

SPEZIA-CAGLIARI

2-0

ERLIC, MANAJ

TORINO-INTER

1-1

BREMER (T), A. SANCHEZ

UDINESE-ROMA

1-1

MOLINA (U), LO. PELLEGRINI r.

VERONA-NAPOLI

1-2

OSIMHEN, OSIMHEN, FARAONI (V)

 

 

CLASSIFICA

Milan 63 Napoli 60 Inter* 59 Juventus 56

Lazio 49 Atalanta*, Roma 48

Fiorentina* 46 Verona 41 Sassuolo 40 Torino* 35 Bologna* 33

Empoli 32 Udinese** 30 Spezia 29 Sampdoria 26 Cagliari 25

Venezia* 22 Genoa 19 Salernitana** 16

*una partita in meno

**due partite in meno

 

MARCATORI

21 Immobile (Lazio)

20 Vlahovic (Juventus; 17 Fiorentina)

15 G. Simeone (Verona)

14 Lautaro Martinez (Inter)

13 Abraham (Roma)

12 Berardi (Sassuolo), Scamacca (Sassuolo), Dzeko (Inter)

10 Barak (Verona), Caprari (Verona), Joao Pedro (Cagliari)

Ciro Immobile non si ferma più e prenota un posto nella storia del Campionato nostrano.

 

 

 




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