giovedì 22 dicembre 2011 - alfadixit

Natale a casa (diamo un limite temporale al mandato parlamentare)

Non è il titolo del solito cinepanettone dei fratelli Vanzina, è invece la mirabile sintesi della situazione politica italiana. Per Natale tutti a casa, per restarci.

Con larga maggioranza si sta approvando in parlamento la manovra del governo Monti. Roba da semplici ragionieri si dice da più parti, una serie di ovvietà che avrebbe fatto “perfino mio zio” ha suggerito qualcun altro. Già, dico io, e perché allora abbiamo pagato per anni una pletora infinita di persone affiché quelle riforme le facesse, senza però alcun risultato? A che serve dunque l’esercito di parlamentari, sottosegretari, portaborse, funzionari, commessi, dattilografi quando una decina di tecnici, in due settimane, ha realizzato buona parte del lavoro? Non è forse che la politica, come summa della massima incompetenza, è molto ma molto meno capace del governo dei professori? 

D’altro canto il Belgio, ad esempio, è rimasto senza governo per più di un anno, governo dei politici intendo, e guarda caso ha perfino aumentato il PIL, è cresciuto insomma più di altri, certamente molto più dell’Italia. Situazioni diverse è vero, ma sta di fatto che da noi si è sancito il definitivo fallimento della politica, senza appello, una politica ridotta ormai a mero pollaio mediatico. Per questo mentre da un lato il parlamento ha votato la manovra “obtorto collo”, per evitare il disastro del paese, dall’altro si sentono circolare mugugni e distinguo da parte dei politici e dei media di regime, specialmente quelli della ex maggioranza intendo, a cui brucia lo smacco subito di fronte ai cittadini della inettitudine e dell’incapacità e per questo brandiscono la minaccia di “staccare la spina” al nuovo esecutivo, per segnalare in altre parole al mondo intero che il potere è ancora saldamente in mano loro, proprio come i gorilla si battono il petto per marcare il territorio.

O forse perché in fondo la politica è stata sì messa da parte ma non ha perso il “vizio”, come dice il proverbio, il vizio della faziosità, del corporativismo, dell’interesse personale, della corruzione, tutti comportamenti con cui si è contraddistinta specialmente negli ultimi anni, tutti vizi insomma di cui è intriso il dna di questa élite di potere. La macchina del fango sta più che mai funzionando, a tutto vapore per dirla alla Saviano. Il problema è che la politica è un mestiere, un centro di potere in mano a professionisti che sulla politica ci campano, e molto bene anche, una corporazione come quella dei farmacisti, degli avvocati, dei notai giusto per fare qualche esempio, persone cioè che perseguono piuttosto i loro interessi con tutti i mezzi, leciti e non, altro che “res publica”. 

La differenza sta nel fatto che la politica dovrebbe curare l’interesse collettivo e per questo non può essere lasciata in mano a dei mestieranti. Come già accade in altri paesi, è assolutamente necessario porre un limite temporale al mandato parlamentare, due legislature ad esempio, per evitare che si formino “incrostazioni di casta”, per evitare finalmente che anche i politici, come gli evasori fiscali, vengano bollati dalla pubblicità come “parassiti della società”. E siccome non possiamo pretendere che la casta si suicidi, si elimini con le sue stesse mani insomma, bisogna assolutamente ricorrere ad una legge di iniziativa popolare. Che Babbo Natale ci possa finalmente aiutare quest’anno? Io nella letterina di sicuro lo scrivo.

Claudio Donini per www.alfadixit.com




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