lunedì 22 aprile 2013 - David Asìni

Napolitano rieletto Presidente. Ma di chi?

L'87enne Napolitano prescelto per guidarci verso il futuro ed il cambiamento...

I giochi si sono chiusi, finalmente. Nel balletto della politica la priorità era una soltanto: riuscire a mantenere lo status quo, preservando le ristrette oligarchie monopoliste, e ritardare per quanto possibile, qualsiasi cambiamento significativo. Per pagare e morire c'è sempre tempo, recita l'adagio. Ci si poteva riuscire meglio abbandonando al suo destino B. (alla stregua di Craxi), o sopraelevandolo spavaldamente al di sopra della legge?

Si è scelta la seconda soluzione, dopo finti accordi, tradimenti, e voltafaccia di ogni sorta. Tutti sanno che la rielezione di Napolitano passa per il promesso salvacondotto giudiziario di B., prossimo senatore a vita. Non è il destino del singolo che ci preme, ma il principio d'impunita legalizzata che ormai è pensiero dilagante delle (presunte) élite del paese.

Per sette lunghi anni (salute permettendo), saranno precluse le strade che portano alla giustizia sociale, all'uguaglianza, al merito. Ci sarà un ulteriore crollo della produttività, e i migliaia di reati finanziari che ci hanno portato al disastro resteranno senza responsabili, tra una prescrizione e l'altra

Nessuno potrà aspettarsi altro, viste le conclusioni e le priorita' dei "saggi" del Presidente: usare le intercettazioni solo a reato già accertato, limitare l'appellabilità dei processi alle sole condanne, mantenere finanziamenti pubblici a partiti ed editoria.

Una sola, piccola speranza: l'elettore del Pd, comincerà ad avere il dubbio che gli interessi di Berlusconi siano stati difesi dal suo voto? Capirà che D'Alema ha evitato l'elezione non solo di Rodotà, ma persino di Prodi? Sospetterà che il vecchio ed il giovane Letta, stranamente (...), abbiano la stessa, identica, visione della gestione della res publica? Forse adesso, dinanzi all'evidenza più estrema, sì.

Ma la sua poca lungimiranza ci costerà sette anni di guai: il nuovo settennato del Presidente... della casta.




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