giovedì 18 gennaio 2018 - angelo umana

Napoli velata, di Ferzan Ozpetek

“Chi cerca razionalità a ogni costo può astenersi dalla visione”: così è scritto sull'Internazionale di questa settimana da Vanja Luksic, corrispondente straniero del settimanale L'Express. E' un avvertimento utile per una chiave di lettura di questo film di Ozpetek, Napoli Velata, per cercare il senso di realizzarlo, perché il dubbio viene: i suoi ultimi film servono alle sue osservazioni, ai suoi coinvolgimenti per l'ambiente che lo attornia, ma che in fondo non sono per lo spettatore, non gli servono, o sono solo cartoline e fotografie di viaggi del regista. La stessa sensazione si può provare col suo precedente Rosso Istanbul: questi due recenti sono a uso e consumo di sé stesso? Il film si guarda, ha attori e comparse importanti, le maschere napoletane, i femminielli che simulano un parto (mentre la voce di Beppe Barra che descrive lo spettacolo avverte che con la venuta di un figlio, l'amore eterno che la coppia si è promessa, la passione … cambiano da così a così, buono a sapersi!), c'è l'immancabile maga, il mistero, crea attese, è anche ricco, appunto, di “cartoline”, vi è un grande dispiego di uomini e mezzi, talenti mal impiegati, il nome del regista conta, è importante, ma viene in mente l'espressione della simpatica Simona Marchini alla fine delle sue “ingenue” elucubrazioni: Ma che avrà voluto dire?

O forse avrà voluto evidenziare una volta di più come i più grossi drammi avvengono in famiglia e nella coppia. Il personaggio di Giovanna Mezzogiorno, che da bambina vide la madre “giustiziare” il marito adultero, da quel trauma sembra avere conservato l'eredità di crearsi un personaggio immaginario che sazi il suo bisogno d'amore. Uno sarebbe il fratello gemello di colui che l'ha sbrigativamente sedotta e che è sparito ammazzato il giorno dopo, ha lo sguardo inquietante di Alessandro Borghi. E poi viene la polizia, un'altra liason con l'inquirente, l'indagine, i segreti familiari che riemergono, la maga: "Fermate il mondo, voglio scendere!". Napoli non è per niente velata, Ozpetek la fa visitare tutta, anche nelle pieghe recondite, è svelatissima, come il corpo impeccabile (non poteva mancare per lo spettacolo) di Giovanna Mezzogiorno. Ma che avrà voluto dire?




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