venerdì 24 febbraio 2012 - Ferdinando

Tagli alla Difesa. Incontro con il Ministro Di Paola: i preoccupati e gli indifferenti

Giorni concitati, paesi che crollano, downrating che preoccupa, agenzie stampa e trasmissioni televisive che si sprecano. Tutti spiegano tutto, il paese non è più diviso tra destra e sinistra ma tra preoccupati e indifferenti.

Dalla fine del mondo secondo il calendario dei Maya, passando per la terza guerra mondiale per colpa dell’Iran, fino ad arrivare alle cose di casa nostra come il Nuovo Modello di Difesa, catastrofisti e menefreghisti hanno di che parlare.

Non manca giorno che i giornali non articolano parole sul Nuovo Modello di Difesa. Esubero di Generali, Colonnelli, Marescialli tutti da mandare a casa per ridurre i costi dello strumento militare. Un sistema attempato, malconcio e da ristrutturare. 

Il personale in questo turbine di notizie frammentate non si dà pace, cerca risposte, segue le agenzie stampa, chiama i delegati al telefono, manda e-mail chiede lumi con la speranza di capirci qualcosa. Purtroppo, non è così, nonostante la vicinanza al sole, probabilmente per chi è un attento lettore, trova in giro molto di più.

Faccio questa breve introduzione perché è quanto ho appreso direttamente dal Ministro nell’incontro di giovedì scorso. A parte i dati complessivi del Nuovo Modello di Difesa con 33 mila militari in meno e 10 mila civili per il resto non è dato sapere nulla. Addirittura il Ministro ha espressamente chiarito di far riferimento alle comunicazioni ufficiali, nella audizioni Camera e Senato e lasciar perdere le indiscrezioni giornalistiche.

Il problema è che “Radio Naya” trasmette 24 ore su 24 ed è molto ascoltata nel nostro ambiente. Si sente di tutto e di più, facciamo un piccolo excursus:

I 50enni andranno a casa con un stipendio ridotto del 10% in attesa di giungere all’età pensionistica; sono già pronte le tabelle di coloro che transiteranno civili; si potrà transitare solo nella Polizia Penitenziaria e Capitanerie di Porto; gli Enti del Centro e Sud in esubero saranno svuotati e mandati al Nord senza Trasferimento di Autorità; per coloro che non vorranno lasciare la Forza Armata potranno optare per rinunciare al Grado assumendo quello dei Ruoli vacanti (Sergenti); VFP1 e VFP4 non saranno raffermati a causa dei tagli; chi ha già 40 anni contributivi sarà messo in mobilità; nel Decreto pensioni perderemo le maggiorazioni dei cinque anni di abbuono, ecc..”

Insomma le voci circolano, le paure aumentano ed una parola di serenità manca. A parte la fantasia fervida dei conduttori di “Radio Naya”, ciò che stupisce è che se non sono vere le voci potrebbero essere verosimili. Cioè potrebbero essere fughe parziali di notizie degli Uffici dell’Amministrazione che già da tempo lavorano a questa problematica, altrimenti non si spiegano certi dettagli.

E’ possibile che in prossimità di cambiamenti epocali che incideranno direttamente sulla vita delle famiglie di tanti militari, non esiste una sorta di quartier generale volto a fare il punto della situazione senza allarmismi?

Viceversa, “Radio Corridoio”, l’altra faccia dell’informazione, contraria ai preoccupati sono gli indifferenti. Per costoro è tutta una finta, una sorta di teatrino per dire che anche per noi della Difesa ci aspettano tempi duri. Lo dobbiamo dire a gran voce all’opinione pubblica altrimenti dopo i gridi di allarme alla Casta c’è il rischio che qualcosa ci tagliano per davvero. Teniamo conto che gli attacchi al sistema difesa vengono da più parti, dall’economia ingessata e con poche speranze di ripresa, nonché da quel pacifismo astratto che non perde occasione per chiedere tagli in questo settore.

In effetti, il confronto tra preoccupati e indifferenti si gioca anche con colpi bassi. I “Preoccupati” danno un assist ai pacifisti e dicono piuttosto che tagliare il personale tagliamo alcuni progetti, il primo fra tutti il JSF 35. Oppure, se siamo effettivamente in esubero perché non si tagliano le ore di straordinario piuttosto che continuare come se mancasse il personale? Si è fatto un gran parlare nei giornali e in Parlamento nelle varie Audizioni “ad hoc” sull’argomento.

In conclusione, in assenza di certezze, di interlocutori credibili, di una capacità delle gestione della complessità gli effetti deleteri, incontrollati portano a delle conseguenze imponderabili. Tutto questo perché? Perché oggi si fa tutto a suon di “sondaggiocrazia”. Prima si crea un problema, lo si diffonde scientificamente e poi si interviene per sanare in modo deciso il problema. Il COCER in mezzo a tanti cambiamenti fa la parte della cenerentola, non è invitato alle feste, non partecipa ai lavori preparatori ed apprende l’evolversi degli avvenimenti in modo randomico e alla bisogna.  

In mezzo a questo pastrocchio va detto che il Ministro ha assicurato che in tempi brevi sarà presentato un Disegno di Legge Delega per la revisione del Nuovo Modello di Difesa. Una proposta che seguirà i canali ufficiali attraverso le Audizioni in Commissione e il dibattito parlamentare. Tanto è vero che il giorno dopo l’incontro, il Ministro ha inviato a tutto il personale una comunicazione per chiarire il prosieguo dei lavori.

In conclusione del mio intervento, al Ministro ho evidenziato la contraddizione della Proroga della Rappresentanza. Da un lato si prende tempo per le votazioni dall’altro non siamo interessati per gli argomenti di cui siamo unici titolari.

Un Emendamento improvvisato rischia di creare contenzioso e confusione ulteriore tra Categorie e Sezioni COCER. Chi vivrà vedrà.

di Ferdinando Chinè




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