domenica 21 giugno 2015 - paolo

Muraro: "Volete i migranti per bastardare la nostra razza"

L'epica frase è stata pronunciata, la apprendo solo oggi, dal leghista Leonardo Muraro presidente della provincia di Treviso sulla emittente televisiva Rete Veneto. Forse bisognerebbe dire ex leghista dal momento che è uscito dal partito di Matteo Salvini per confluire nella lista del sindaco di Verona Flavio Tosi, ma evidentemente il background culturale è rimasto assolutamente intatto.

Adesso, posto in premessa che un controllo del fenomeno migratorio è assolutamente legittimo e doveroso affinché non degeneri al punto da mettere in crisi la convivenza sociale, così come avviene in tutti i paesi civili, è evidente che questo signore, che rappresenta le istituzioni e quindi non è uno qualunque, dovrebbe essere immediatamente rimosso dal posto pubblico che occupa e spedito a svolgere mansioni di carattere privatistico magari in qualche cantina di mescita dei vini tra le molto numerose del territorio. Questo ovviamente nell'ipotesi che Muraro non fosse lucidamente presente a quello che andava dicendo e quindi magari sotto l'effetto obnubilante degli alcolici.

Ma se Muraro non era alticcio allora è razzista? Sono strasicuro che dovendosi giustificare pubblicamente per questa frase grave e demenziale, magari dopo una tiratina d'orecchi di Flavio Tos , il Muraro negherebbe categoricamente l'accusa di razzismo e per giustificarsi direbbe di essere stato senzaltro male interpretato (?!). 

La tragedia di questo paese è che siamo sempre in bilico tra qualunquismo, opportunismo, becera xenofobia e l'ipocrita e molto pelosa teoria dell'accoglienza misericordiosa. Al leghismo si contrappone la visione mistica di Papa Francesco, il papa carismatico che nella sua enciclica improntata all'accoglienza, alla misericordia e alla compassione, invita a chiedere perdono tutti coloro che non si aprono completamente al fenomeno dell'immigrazione.

Salvo naturalmente a non ospitare, come in questo caso ha giustamente sottolineato Salvini, neanche un immigrato nelle centinaia di immobili di proprietà della Chiesa sparsi sul suolo nazionale. Ma come mai le chiese, le parrocchie, i convitti, i palazzi e gli alberghi di proprietà della Chiesa non sono pieni di migranti a spese delle casse vaticane? Dov'è l'accoglienza misericordioda dei derelitti? E' l'eterna doppiezza della Chiesa cattolica che proietta gli umili della terra come i beati nell'aldilà, metodo ingegnoso e consolatorio di controllo delle masse. Una Chiesa che chiede il sacrificio agli altri ma esautora se stessa dagli stessi obblighi morali che professa. Così come il pontificare la teoria della decrescita economica come mainstream di attacco alla globalizzazione, senza però mettere minimamente in discussione l'immenso e sfarzoso patrimonio della Chiesa e tanto meno lo IOR , la banca vaticana. Poi naturalmente ci sono i fenomeni di corruzione politica e malavita organizzata che gravitano attorno al business degli immigrati a completare un mix sociale esplosivo.

La stessa doppiezza che dimostrano i nostri governanti che strepitano contro l'Europa egoista che non ci vuole aiutare nelle quote di ripartizione degli immigrati e ce li respinge alla frontiera, ma nello stesso tempo che non organizzano uno straccio di controllo su chi entra nel paese, con tanto di schedatura ed impronte digitali ,così come avviene in Francia, Germania, Inghilterra, Austria ecc.. .

Chiediamo solidarismo ma lo facciamo come sempre da furbi, in barba ai regolamenti come da genetica consolidata, puntando sul fatto che la stragrande maggioranza dei migranti sono solo di passaggio e quindi per aggirare il trattato di Dublino, che vincola gli stati membri dell'Unione Europea ad esaminare lo status giuridico di rifugiato nel primo paese di accoglienza.

Matteo Renzi, piccato dai niet dei nostri partner europei, cattolicissima Spagna compresa, ha minacciato "faremo da soli" , che più che una minaccia, di cui non è dato percepire il senso, è una constatazione di fatto. Il ministro degli interni Angelino Alfano ha ribadito che l'Europa vedrà "un'altra Italia" . Già, quale?

Siamo isolati non solo per colpa degli egoismi ma anche per la nostra scarsissima, per non dire inesistente, credibilità internazionale.

Insomma tutto cambia perché nulla cambi nel paese del Gattopardo.




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