martedì 1 maggio 2018 - paolodegregorio

Movimento 5 stelle: attento a non bruciarti

La prima cosa da mettere in evidenza in questa confusione post elezioni del 4 marzo è che la situazione di ingovernabilità è stata generata da una legge elettorale demenziale, firmata dall’esponente PD Rosati, e approvata da tutti i partiti presenti in Parlamento (Lega compresa), con la sola eccezione del Movimento 5 stelle, mentre Renzi era segretario del partito democratico. Bene ha fatto Di Maio a parlare con chi aveva i numeri per una possibile maggioranza parlamentare, ossia Lega (17%) e PD (18%), che considerato il 33% del M5S potevano entrambi formare una maggioranza.

Insufficiente invece è stata la capacità di comunicazione mediatica, perché ai più il Movimento è apparso impaziente di andare comunque al governo, senza tener conto che i suoi elettori, me compreso, erano convinti che con la vecchia politica politicante e corrotta non si facevano patti, se non sulle regole del gioco, la prima delle quali era una nuova legge elettorale da presentare subito al nuovo Parlamento, anche in assenza del governo, per avere un terreno concreto di confronto, al posto di due mesi di trattative surreali e sotto banco.

L’obiettivo di dotarsi di:

1) una legge capace di dare immediata governabilità (come quella per i sindaci con ballottaggio tra i primi

2) e la pubblica discussione sul tema avrebbero senza dubbio cambiato gli equilibri elettorali a favore dei proponenti la riforma, anche perché sarebbe difficile opporsi ad una legge che supera lo stallo della demenziale “Rosatellum”.

Bisogna ricordare a chi ha poca memoria che le due precedenti leggi elettorali: il Porcellum e l’Italicum, sono state dichiarate incostituzionali dalla Suprema Corte ed è questo il risultato di una classe politica esperta e che non sbaglia i congiuntivi. 




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