martedì 23 luglio - Damiano Mazzotti

Moruzzi e la grande lotta tra la Scienza e la Politica

Oggi segnalo un saggio che riassume una grande storia scientifica: la mancata assegnazione del premio Nobel a Giuseppe Moruzzi (morto nel 1986): "Tra sapere scientifico e potere politico. Storia di un grande scienziato e di un premio Nobel non dato" (www.edizionipantarei.com, Sesto San Giovanni, 2024, 110 pagine, euro 10).

 

Poche persone sanno che Giuseppe Moruzzi e Rita Levi Montalcini, sono stati due dei quattro fondatori della neurobiologia del dopoguerra in Italia (prefazione di Marco Boschetti, medico esperto di sanità pubblica). Moruzzi si è formato lungamente in Occidente: a Parma, a Bruxelles, a Cambridge e negli Stati Uniti.

Nel 1949, proprio negli Stati Uniti (a Chicago), Moruzzi riesce a dimostrare i "meccanismi fondamentali della regolazione del sonno. Poi Moruzzi ritornerà in Italia, "alla cattedra di Fisiologia dell'Università di Pisa, dove fonda una scuola di prestigio internazionale.

L'anima di questo libro prende corpo da un ricordo personale dell'autore, che fu ospite di Moruzzi, "nella sua grande casa di campagna al Bombodolo di Noceto, vicino a Parma" (prefazione). Il libro è un grande insieme di ricordi, fondati sulla "religione della libertà", che si basano molto anche sul lavoro intellettuale di Benedetto Croce (p. 20).

La formazione di Moruzzi era ben fondata sul ponte "tra le due culture, scientifica e umanistica", che veniva cementata dagli "spiriti magni di entrambe", fornendo una comunicazione continua tra le due aree cognitive. Questo ricordo di Moruzzi è molto interessante: "In quinta ginnasio sentii che si era fatto in me un cambiamento profondo [...] Non mi limitavo più allo studio scolastico, compravo libri di storia per adulti e li leggevo continuamente" (p. 22). 

Si può aggiungere che il Premio Nobel è molto conosciuto anche a livello popolare, ma "nel campo delle "Scienze della Vita", l'IREG Observatory ha selezionato una decina di awards con una "reputazione" non di molto inferiore al Nobel" (https://ireg-observatory.org, p. 12).

Comunque anche Rita Levi Montalcini non riusciva a capire questa mancata assegnazione, e disse più volte: "tutti ci chiedevamo cosa aspettassero a Stoccolma a conferirgli il Nobel". Fondamentalmente "questa biografia di un Nobel mancato è un omaggio a un grande scienziato" (Marco Boschetti). In definitiva Moruzzi è stato un grande educatore, un grande maestro e uno "scienziato promotore di civiltà, con la parola e l'esempio, nella Pisa di Galileo" (p. 90).

 

Giorgio Cosmacini è un medico laureato in filosofia che ha scritto molti libri di Storia del pensiero medico e di Bioetica. Negli anni passati è stato primario dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano ed è stato docente presso l'Università degli Studi di Milano e presso l'Università Vita-Salute dell'ospedale San Raffaele di Milano. Inoltre è stato premiato con l'Ambrogino d'Oro "per la sua vasta opera di storico e filosofo".

 

Nota - "Il passato non è mai morto perché non è mai passato" (William Faulkner, premio Nobel per la Letteratura nel 1949); "La verità non si forma che nella memoria" (Proust); "L'angoscia che non parla sussurra al cuore sovraccarico e gli ordina di fermarsi" (Shakespeare); "Per essere ottimo, il medico ha da essere anche filosofo" (Galeno).

Nota di poesia naturale - "Il grande cedro del Libano mi protegge con la sua vasta ombra dalla calura estiva. Al centro, in vicinanza del tronco, si trova il tavolo di marmo sul quale io scrivo" (Giuseppe Moruzzi attempato).

 




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