mercoledì 9 settembre 2015 - Guelfo Magrini

Modello Solvay per promuovere gli impianti geotermici dell’Amiata

"Greenwashing" è un neologismo indicante l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie attività (o prodotti) o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Enel Green Power inaugura un percorso turistico per le centrali dell'Amiata e l'amministrazione comunale di Santa Fiora si fa carico della sua promozione, inserendolo nell'offerta turistica del proprio territorio... come andrà a finire?
 
Le prove dell’insalubrità strutturale dell’area costiera del comune di Rosignano Marittimo occupata dagli scarichi industriali della fabbrica multinazionale belga “Solvay” sono note fin dagli anni ‘80. Tutto ciò non ha impedito la frequentazione, sempre più numerosa, delle tristemente famose “spiagge bianche”, di per se non particolarmente dannose (se non nei punti dove è stato seppellito negli anni materiale tossico nocivo), ma prospicienti ad un mare inquinato da decenni di sversamenti di ogni sorta di scarti industriali attraverso il famigerato “fosso bianco”. Ed è proprio di questa scandalosa frequentazione balneare di massa, in un sito altamente a rischio ambientale e salutistico, che recentemente parlano anche in TV i nostri politici mediatici.
 
L’attrattiva di questo luogo è dovuta soprattutto al passa parola che turisti poco informati e forse parecchio ignavi hanno sparso ai quattro venti, magnificando una forma apparentemente amena e insabbiando una sostanza fatta di metalli pesanti, cadmio, piombo, arsenico, antimonio, mercurio, solfati vari eccetera, liberamente a giro nelle acque e nella battigia. E’ dunque prima di tutto l’ignoranza che ha determinato l’insano sviluppo turistico di queste spiagge. 
 
Tale sviluppo è poi ben presto divenuto fraudolento a causa dell’intervento promozionale istituzionale operato su di esso. Se la dirigenza della fabbrica non ha responsabilità dirette nella faccenda (se non quelle di aver operato costantemente pressioni di lobby anche a colpi di ricatti occupazionali, compensazioni e prebende), altra cosa è l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, cioè di quei cittadini eletti dal popolo per provvedere al benessere e alla sicurezza della collettività rappresentata e di quella turistica occasionalmente ospitata. Quella amministrazione che a partire dagli anni 90 ha creato un punto di attrazione turistica attraverso la costruzione di strutture utili a consentire la presenza di un gran numero di visitatori in quell’area, tali da imporre anche un nuovo disegno della stessa viabilità extraurbana, dotando infine il sito di cartellonistica incentivante. 
 
 
Il senso civico e l’onestà intellettuale e forse anche quella banale di non approfittarsi della buona fede e dei quattrini del cittadino, avrebbero dovuto suggerire invece esattamente l’opposto: area off limits, balneazione vietata, cartellonistica dissuasiva e informazioni chiare e evidenti sugli effetti nocivi per chiunque fosse capitato lì da un qualsiasi angolo di mondo (tempo fa usava apporre il disegno di un teschio e due tibie in luoghi pericolosi per la salute umana…)... nonché bonifica integrale e multe salate agli inquinatori. 
Invitare persone (uomini donne vecchi e bambini!) a visitare o a frequentare ambienti di accertata pericolosità (e di confermate dannosità alla salute umana) oltre ad essere una vergogna senza appello si può a mio avviso configurare come apologia di reato; e di accertare le responsabilità di amministratori pubblici o privati nel promuovere questi luoghi è faccenda di cui dovrebbe occuparsi la magistratura, oltre che una stampa libera. 
 
Il “modello Solvay” è dunque quello operato dalle istituzioni pubbliche, e da quelle private interessate, per dare una valenza positiva a luoghi che tale valenza non hanno e che anzi in realtà sono un bubbone purulento deturpante una potenzialità vitale e turistica ben altra, quella basata su un ambiente sano e incontaminato, cioè quello di cui abbisognano tutti i cittadini, locali o ospiti che siano.
 
Questo modello è in via di applicazione anche in Amiata, ad opera delle amministrazioni comunali (capofila il Comune di Santa Fiora) che sostengono il modello di sviluppo basato sulle centrali geotermiche ad alta entalpia.
 
“Una delle nostre sfide – ha detto Massimo Montemaggi, responsabile geotermia Enel Green Power in un recente incontro – è dimostrare come un’attività industriale per la produzione di energia da fonte rinnovabile sia compatibile e anzi promotrice di un importante indotto turistico. I dati confermano che siamo nella direzione giusta: grazie alla collaborazione con i Comuni geotermici, con il Cosvig, con le Istituzioni regionali e provinciali e con il tessuto sociale delle aree geotermiche, stiamo creando una vera e propria cultura della geotermia che connetta i settori energetico, culturale e turistico». 
 
Si inaugurano (e le amministrazioni promuovono) percorsi turistici per visitare queste centrali, che tra l’altro non sono né un’avanguardia tecnologica né tanto meno un’avanguardia architettonica, ma invece hanno questo tipo di caratteristiche: l’ARS Toscana, agenzia Regionale di Sanità ha rilevato che nell’area geotermica toscana le concentrazioni di arsenico nelle acque potabili hanno raggiunto valori prossimi o superiori al limite normativo.
Nel momento in cui gli impianti entrano in funzione, nell’atmosfera si liberano sostanze tossiche che nel caso della Toscana, Medicina Democratica quantifica in 2700 tonnellate di acido solforico, 29 kg di arsenico, 2500 tonnellate di ammonio, 900 kg di mercurio, 11 tonnellate di acido borico, 655 tonnellate di anidride carbonica all’anno (quantità che da sola corrisponderebbe all’emissione di una centrale alimentata a combustibile fossile). Nella zona dell’Amiata sono già stati riscontrati danni di natura ambientale e sanitaria, oltre all’inquinamento di falde idriche potabili....
 
Le centrali geotermiche nell'area del Monte Amiata - secondo uno studio congiunto delle Università di Pisa e di Siena - emettono in atmosfera una grande varietà di prodotti non condensabili (CO2, H2S, NH3, CH4). L'anidride carbonica è la più rilevante emissione del campo geotermico, con una quantità attuale che varia tra 245 e 779 kg/MWh con una media pesata di 497 kg/MWh. La quantità dell'emissione di ammoniaca varia tra 0,086 e 28,94 kg/MWh con una media pesata di 6,54 kg/MWh. Le emissioni di ammoniaca per Mwh nel campo geotermico di Bagnore sono circa 4 volte più alte di quelle registrate nel principale sfruttamento del campo geotermico di Piancastagnaio. I valori di picco dei vari esempi sono 15 volte più alti delle massime concentrazioni trovate da Barbier (2002) con valori fra 57 e 1938 mg/KWh. Il gas naturale presenta una media di 7,54 kg/MWh., con valori variabili ….. tra 2,3 e 16,9 kg/MWh. Inoltre in questo caso i valori di Bagnore sono più alti di più del 50% rispetto ai valori medi di Piancastagnaio.
I gas geotermici emessi dalle centrali contengono inoltre tracce di mercurio (Hg), arsenico (As), antimonio (Sb), selenio (Se) e cromo (Cr).
Le emissioni di mercurio variano fra 0,063 e 3,42 g(MWh con una media pesata di 0,72 g/MWh. Il valore di picco degli esempi è circa 3,8 volte la massima concentrazione rilevata da Barbier, che varia fra 45 a 900 g/KWh....
 
Non siamo di fronte al Modello Solvay? E ancora, il professor Borgia, consulente del Ministero dell’Ambiente, ci informa su queste cose:...”circa due morti in più al mese, cioè circa 800 morti in 33 anni, per soli 70 MWe prodotti, agghiaccianti percentuali di rischio di malattie respiratorie, tumore al sistema nervoso centrale, malattie polmonari cronico-ostruttive, insufficienza renale, tumore del sistema linfo-ematopoietico, dell’apparato digerente, tumore al fegato, malattie respiratorie acute, dell’apparato genito-urinario, leucemia, etc, sia nei maschi, sia nelle femmine, relativamente alle matrici acqua, aria e suolo in correlazione con gli inquinanti (acido solfidrico, mercurio, arsenico, boro) immessi nell’ambiente in buona misura dalle centrali geotermiche…”
Incredibile vero? Ma questi amministratori pubblici e i loro omologhi privati che spingono migliaia di cittadini a rischiare seriamente di ammalarsi, devono essere votati o arrestati? Decidete voi.
 
Riferimenti:
-La7: Spiagge Bianche (L'Aria che Tira) 
-DANNI E BENEFICI DELLA RICERCA GEOTERMICA 
-L'IMPATTO AMBIENTALE DELLA PRODUZIONE ELETTRICA DA SELEZIONATE CENTRALI GEOTERMICHE IN ITALIA
Mirko Bravi, Riccardo Basosi, Università di Pisa, Università di Siena

 




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