sabato 24 aprile 2021 - SerFiss

Ministero della Disabilità | Ministra Erika Stefani, buongiorno

Sono stato lieto di scoprire, alla nascita del Governo Draghi, la riesumazione del Ministero della Disabilità, nato nel Conte1, trascurato nel Conte2, dimenticato nel Conte3.
 

Ho cercato di conoscerla attraverso la Rete: avvocata, giovane, decisamente attiva come parlamentare negli scorsi Governi in altri ruoli. Bene, anzi benissimo.

Evito di subissarla di dati riguardanti il soggetto del suo ministero: mi permetto solo di porre in evidenza tre recenti articoli sull'argomento: il primo è stato pubblicato sul blog collettivo LeNius del marzo 2020 https://www.lenius.it/disabilita-in-italia/, il secondo è comparso su Internazionale il 17 febbraio scorso https://www.internazionale.it/opinione/adriana-belotti/2021/02/17/ministero-disabilita e segnala la particolare vita del disabile sotto il giogo del Covid-19; l'ultimo è su Valori che, il 20 marzo 2020, entra nel merito del sostegno finanziario destinato dai vari governi nel corso degli ultimi decenni al settore.

Troverà spesso i termini "abbandonato" o "dimenticato": giusto, assolutamente corretto. Mi permetto di aggiungere a questi il termine "invisibili". I disabili sono invisibili per i palati più fini, che preferiscono girare la testa da un'altra parte. Essendo una categoria non produttiva sono politicamente irrilevanti. Altre categorie professionali, composte anche solo da qualche decina di migliaia di persone, incidono invece fortemente sulle scelte politiche: lo sciopero infatti può diventare determinante, ed ecco allora la forza contrattuale. Come potrebbe essere organizzato uno sciopero dei disabili? Con il blocco delle ruote delle carrozzine? Togliendo i croccantini ai cani guida? Bloccando il lavoro ed il loro sostegno a badanti e caregiver? Il disabile non ha alcuna possibilità di rendere visibile il suo stato ed è costretto a delegare il compito a pochi articoli e alla bontà, spesso assente, della politica.

Devo dar merito al segretario del suo partito (e con il quale sono spesso se non sempre in disaccordo) di aver più volte citato nelle categorie da sostenere il questa ormai troppo lungo pandemia il termine disabile; troppo spesso i politici ed i partiti hanno sfruttato i disabili a mero scopo propagandistico e/o elettorale, anche ultimamente.

E' dovuta intervenire la Corte Costituzionale lo scorso 20 luglio per costringere il governo ad equiparare ila pensione del disabile civile totale a quello della pensione minima. Il legislatore ha previsto l'adeguamento da gennaio, il tutto gestito automaticamente dall'INPS. Quest'ultimo aspetto potrebbe sembrare un vantaggio; parrebbe invece un metodo risparmioso se ci si aggrappa ad uno dei tanti cavilli posti dal legislatore stesso per evitare l'adeguamento. Invece per i disabili dal 99% in giù la quota mensile è inferiore ai 300 €. Visti gli interventi previsti si può supporre che la politica ritenga adeguata questa quota, che non viene erogata con la dicitura "pensione" (diritto), ma "assegno" (elemosina).

L''età pensionistica si adegua con l'aumento delle aspettative di vita: sapeva il legislatore che già solo il diabete, sia quello patologico (Melito1) che quello indotto da altre patologie (Melito2) toglie dagli 8 ai 2 anni di vita a seconda della gravità?

Se è giunta sino a queste ultime righe la ringrazio dell'attenzione. augurandole sentitamente buon lavoro.
Ne avrà bisogno.

 

Immagine: thenounproject




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