venerdì 27 luglio 2012 - UAAR - A ragion veduta

Milano, approvato registro delle unioni civili

Approvato in nottata dal Consiglio comunale di Milano il registro per le unioni civili. Con 27 voti a favore, 7 contrari e 4 astenuti. Tra i favorevoli anche i consiglieri Pietro Tatarella e Luigi Pagliuca del Pdl, Mattia Calise del Movimento 5 Stelle e Manfredi Palmieri di Fli. Contrari Lega Nord e Pdl, mentre si sono astenuti i 4 cattolici Pd guidati dal vice-presidente del Consiglio comunale, Andrea Fanzago.

Le coppie etero e omosessuali che si registreranno potranno godere di diritti simili alle coppie sposate per quanto riguarda l’accesso ai servizi garantiti da delibere del Comune. Solo per quelli, rimanendo escluse le prerogative sancite da leggi dello Stato, come eredità o reversibilità della pensione.

Un vero e proprio tour de force per la discussione e la votazione, che hanno richiesto quasi dodici ore. A causa dell’opposizione dei cattolici Pd più intransigenti tra i sostenitori di Pisapia, che ha prolungato il dibattito e obbligato a modifiche che hanno edulcorato il provvedimento. Cassata l’espressione “famiglia anagrafica” a favore di “unione civile”, specificato che il provvedimento è valido per due persone (”per evitare il rischio di poligamia”) e distinto il registro per le coppie di fatto da quello della famiglia anagrafica.

Il sindaco Giuliano Pisapia ha detto che finalmente “abbiamo ridotto lo spread sull’Europa dei diritti civili”. Ma ci tiene a precisare che l’atto ha “carattere amministrativo”: “escludo che questa delibera apra alla possibilità di matrimoni gay”, perché serve una legge votata dal Parlamento. Nonostante i limiti, questo provvedimento rappresenta comunque un passo in avanti per la laicità e un riconoscimento per i diritti delle coppie di fatto, anche gay. Una realtà che in Italia ormai è sempre più diffusa e che chiede riconoscimenti, nonostante la timidezza della politica e l’ostracismo della Chiesa cattolica, ribadito dal recente niet della Curia milanese.




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