venerdì 28 gennaio 2011 - Eleonora Poli

Milano, Comunali 2011: Giuliano Pisapia in via Padova

In vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, si moltiplicano le occasioni di dibattito e scambio con le realtà locali operanti sul territorio: ieri sera il candidato sindaco del Centrosinistra ha partecipato a un confronto organizzato dall’associazione “Città del sole – Amici del parco Trotter”. Ascoltando e rispondendo a idee e proposte per migliorare la vivibilità di una delle zone più multietniche di Milano.

Una strada lunga 4 chilometri, che da piazzale Loreto porta all’estrema periferia, circa 400 numeri civici, centinaia di esercizi commerciali e soprattutto un’elevatissima presenza di immigrati di diverse nazionalità: nell’ultimo anno via Padova è stata al centro dell’attenzione dei media, spesso anche in relazione ad alcuni gravi episodi di cronaca. Un’area che racchiude un concentrato di problemi ed elementi di criticità, certo, ma anche di risorse: ed è quest’ultimo il filo conduttore che ha guidato gli interventi della serata di ieri. Nell’ex chiesetta del parco Trotter, Giuliano Pisapia ha incontrato rappresentanti di movimenti e singoli cittadini residenti nel quartiere. Chi vive qui non ci sta, a considerare via Padova solo un’emergenza da affrontare con misure repressive una tantum, finalizzate solo al ristabilimento dell’ordine pubblico solo in situazioni estreme.

Così, con un approccio che parte dal punto di vista di chi vive e conosce a fondo la realtà locale - qui come in altre zone difficili della città - inizia il percorso di Pisapia verso la costruzione del programma elettorale: un programma politico e sociale “dal basso” che verrà appunto elaborato, nelle prossime settimane, a partire dai suggerimenti e dai contributi concreti dettati dalle esperienze dirette. Nel corso del dibattito di ieri, animato da un pubblico numeroso e attento, interventi e proposte si sono susseguiti con l’obiettivo di ribaltare, attraverso una visione più ampia e sfaccettata, l’immagine parziale offerta dalla tv e dai giornali. In zona 2, soprattutto in via Padova e nell’adiacente quartiere Adriano, gruppi di volontari, spesso senza poter contare sull’aiuto delle istituzioni, organizzano attività sociali, interculturali e di integrazione che vanno dai corsi di italiano per stranieri agli sportelli informativi per chi deve richiedere il permesso di soggiorno. Di spunti e proposte da sottoporre all’attenzione del candidato sindaco ne sono emersi parecchi. Si è parlato di nuove modalità per valorizzare gli spazi pubblici del quartiere, a cominciare dal parco della Martesana, dal centro sportivo Cambini e dallo stesso parco Trotter che, con i suoi 100mila metri quadrati di verde e il grande complesso scolastico che ospita, rappresenta un simbolo della storia milanese. Altra esigenza molto sentita è quella di creare maggiori collegamenti tra la città e i servizi offerti, in particolare a determinate categorie di persone come bambini, anziani, disabili. Tra gli interventi, anche quelli di consiglieri di zona e rappresentanti dei diversi schieramenti politici. Paolo Limonta, coordinatore dei Comitati per Pisapia di zona 2, ha sottolineato che il risveglio alla partecipazione politica e l’istanza di cambiamento riscontrati in occasione delle Primarie dello scorso novembre rappresentano una ricchezza da non disperdere. Primo obiettivo, quindi, ascoltare la città. Via Padova è sicuramente un terreno di confronto duro, ma anche molto stimolante per chi aspira ad amministrare una città come Milano. Pisapia ha sottolineando che proprio l’associazionismo e la partecipazione attiva dei cittadini sono il valore aggiunto che potrà fare la differenza e si è augurato di poter contare sulla collaborazione attiva dei gruppi e dei movimenti con le loro specifiche competenze. Auspicando, per il futuro, maggiore autonomia e potere decisionale per i consigli di zona, che dovrebbero diventare municipalità con poteri reali.




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