lunedì 17 ottobre 2011 -
Mick Harvey, l’ex Bad Seeds sbarca a Napoli

Che Mick Harvey sia un pezzetto importante della storia musicale di questi ultimi 30 anni non serve che ve lo diciamo noi. Polistrumentista con Nick Cave, dai Boys Next Door ai Bad Seeds passando per i Birthday Party, produttore per PJ Harvey (con la quale è tuttora in tour) e non solo, scrittore di colonne sonore (“Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders con i Crime and the City Solution, ma anche, tra le altre, “Alta Marea & Waterland”), omaggiatore di miti come Serge Gainsbourg con i progetti “Intoxicated Man” nel ‘95 e “Pink Elephant” nel ‘97 ha deciso che era arrivata l’ora di arrivare a scrivere un album completamente da solo (i precedenti “One man’s treasure” e “Two of Diamonds” avevano pezzi scritti anche da altri.
Il risultato di questa scelta è “Sketches From The Book Of The Dead”, album uscito nel maggio di quest’anno in cui suona quasi tutti gli strumenti da sé fandosi accompagnare, però, da Rosie Westbrook al double bass e da J.P. Shilo al violino e fisarmonica mentre Xanthe Waite è la voce che si sente nei backing vocals.
In tour in Italia per presentare l’album, stasera Harvey toccherà Napoli dove suonerà, a partire adalle 21.30 al Galleria 19 (in collaborazione con Wakeupandream) di via San Sebastiano (10 euro con consumazione) in cui sarà accompagnato da un altro Bad Seeds: Thomas Wydler.
Una serata, insomma, all’insegna della storia del rock ma se siete nostalgici dei Bad Seeds state attenti; stasera, infatti, non sono previste cover di amici, “ma ogni volta che suono le canzoni da "One man's treasure or two of diamonds" mi piace pensare che sono in qualche modo dedicate agli amici per le quali sono state composte o che me ne hanno ispirato differenti versioni .- ha dichiarato l’artista a Repubblica -. Detto questo, probabilmente metà della scaletta sarà tratta dall'ultimo album, "Sketches from the book of the dead"”, come è giusto che sia, diremo noi.
Anche perché ad ascoltarlo, l’album, già si capisce la qualità del concerto che si andrà a sentire; ascoltare ad esempio The Ballad Of Jay Givens o The bells never rang per credere, tra ballate folk rock e "la sua voce profonda che a volte diventa un sospiro"