martedì 15 settembre 2015 - Fabiano Colombari

Metamorfosi scolasticamente kafkiana

Nuove filosofie scolastiche, indirizzate verso la virtute e canoscenza. Per una scuola montessoriana e personalizzata che punti ad un nuovo umanesimo, decisa a formare futuri esseri umani liberi.
Esseri umani non si nasce, si diventa. Per una scuola che sappia educare alla bellezza perché solo la bellezza salverà il Mondo. Metamorfosi scolasticamente kafkiana. 

Considerate la vostra semenza; 

fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza. 

Dante Alighieri,

Divina Commedia Ulisse Canto XXVI Inferno v118-119-120.

 

Un vero inno all’importanza del proprio bagaglio personale di conoscenza.

Scuola.

Termine derivante dalla parola latina schola, derivante a sua volta dal greco anticoσχολεῖον (scholèion).

Quest’ultimo termine significava inizialmente “tempo libero” oppure precisando meglio il luogo in cui veniva speso il tempo libero, cioè il luogo in cui si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche, fino a descrivere il luogo d’istruzione per eccellenza.

Scuola oramai snaturata dalla sua funzione originaria, tant’è che il luogo d’istruzione per eccellenza è divenuto un’ eterna diatriba politico-scolastica.

Scuola che deve ridiventare una palestra, non ponendosi come unico leitmotiv la preparazione di future professionalità, colletti bianchi e blu in primis, ma soprattutto per formare futuri cittadini ed esseri umani liberi.

Esseri umani non si nasce, si diventa.

Homo sum: humani nihil a me alienum puto

(Sono un uomo: tutto ciò che è umano, non lo ritengo a me estraneo)

Terenzio

Una palestra di formazione che renda complementare la formazione umanistica, quest’ultima proiettata alla riflessione interiore, alla vera conoscenza di sé, all’essenza stessa di umanità e quindi all’humanitas, con quella scientifica, fondamentale per lo sviluppo del ragionamento e del pensiero logico-razionale.

Forse l’inconsistenza non è nelle immagini o nel linguaggio soltanto: è nel mondo. La peste colpisce anche la vita delle persone e la storia delle nazioni, rende tutte le storie informi, casuali, confuse, senza principio né fine. Il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita, e a cui cerco d’opporre l’unica difesa che riesco a concepire: un’idea della letteratura.

Italo Calvino

Una scuola che alleni i futuri cittadini alle principali finalità del’uomo, quali la crescita culturale, lo studio, la ricerca e il progresso.

Un’educazione liberale in grado di formare futuri cittadini colti e riflessivi.

L’amore per la conoscenza riecheggia nei nostri cuori e nutre la grandezza dei pensieri .

Socrate

Un concetto romantico di scuola, doverosamente laica, che formi esseri umani liberi e che sappia unire la formazione scientifica, protagonista del progresso tecno-scientifico e del ragionamento – pensiero razionale, e quella umanistica. Quest’ultima promotrice dello sviluppo umano, della civilizzazione dell’animo umano, dell’humanitas in modo tale che l’appellativo essere umano sia degno di ogni individuo.

 

Rendere complementare il progresso tecno-scientifico, dato che parafrasando Nikola Tesla la scienza ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità, ed il progresso morale- umano; il tutto volto al miglioramento della qualità di vita della collettività, sia materialmente che umanamente parlando.

(Studiare filosofia alle elementari aiuta i bimbi in italiano e matematica- Corriere della Sera)

La tecnologia è il strumento,l’economia è il mezzo;l’obiettivo è cambiare il cuore e l’anima.

Frammenti di Utopia

(Anestesia digitale:l’ABC della tecnologia – Articolo)

Una scuola che sappia che il primo successo è il fallimento, che accantoni e dimentichi la cultura della paura del rischio e che sostituisca quest’ultima con il coraggio di sognare.

Una scuola che sappia sperimentare nuovi metodi, dato che gli esseri umani liberi sono benissimo a conoscenza che ci sono migliaia di economie differenti, di forme di efficienza differenti, di lavori differenti, di produzioni differenti e di valori differenti.

Ad andare oltre l’utilità, ad andare oltre la necessità di trovare un lavoro, di produrre, di essere efficiente a tutti i costi, in quanto conseguenze legate intrinsecamente alla libertà stessa.

La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso.

Italo Calvino

Nuovi metodi che devono essere sperimentati al più presto dato l’allarmante analfabetismo funzionale italiano,con il quale si fa riferimento all’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana.

Dati provenienti dalle stime Human Development Report; indice di analfabetismo funzionale utilizzato come una delle variabili per calcolare l’Human Poverty Index nei Paesi sviluppati.

Nuovi metodi che possono essere interpretati come l’esperimento politico-scolastico danese dell’ Ørestad Gymnasium con una scuola senza aule ossia quando lo spazio e l’edilizia scolastica insegnano che la scuola non deve essere più associata all’aula.

(Scuole Innovative Ørestad Gymnasium Copenhagen, Danimarca – Indire Miur)

Nuove metodologie che hanno portato la Svezia a sperimentare la scuola senza aule né orari rigidi.

(In Svezia la scuola senza aule né orari Istituti Vittra- Wired)

Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà.

Oswald Spengler

Un percorso di educazione e di formazione che educhi all’uguaglianza di genere, combattendo gli stereotipi (Requiem Shakespearemente Umano- Articolo), che permetta anche una certa personalizzazione dell’orario scolastico e curriculum degli studi, come avviene in certi Paesi del Nord Europa.

Un’autonomia scolastica che non sia un far west didattico bensì una partecipazione orizzontalmente collettiva per il funzionamento dell’impianto scolastico e non gerarchicamente verticale.

(La buona scuola? Quella senza voti – Ansa)

Una scuola che sperimenti nuove metodologie nell’insegnamento che facciano rima con il web.

Simbiosi scuola-web che porta l’esempio e l’esperienza dei MOOC,corsi aperti disponibili in rete, pensati per una formazione a distanza che coinvolga un elevato numero di studenti. Ideati all’Athabasca University e portati avanti dalla Stanford University, dove quest’ultima,per esempio, ha erogato gratuitamente un corso post laurea di intelligenza artificiale al quale si sono iscritti circa 160.000 studenti provenienti da 190 paesi in tutto il Mondo.

(Università, i Mooc crescono anche in Italia. Ma il divario con l’Ue resta ampio- Il Fatto Quotidiano)

Mooc (Massive Open Online Coursesdove l’open source si coniuga con il To Be Free To Learn da Boccaccio alle nozioni informatiche, dalle materie scientifiche alla Logica di Aristotele.

L’uomo che ha più vissuto non è già quello che ha potuto contare un più gran numero d’anni, ma colui che ha sentito di più la vita.

Jean-Jacques Rousseau

Diverse metodologie hanno portato a sperimentare il cosiddetto service learning, che combina una formale attività di istruzione con l’impegno studentesco nella società civile oppure la sostituzione dei voti numerici, contrappasso scolastico per eccellenza, con delle lettere con descrizioni valutative annesse, per una valutazione più approfondita che metta al centro la persona con un metodo cooperativo e non competitivo.

(Una scuola senza voti? In Italia esiste già – Fonte: Vita.it)

Una scuola montessoriana che sia legata al territorio, ma che sappia formare futuri cittadini cosmopoliti (Per un Unione di Entanglement Internazionalista dei Popoli – Articolo Frammenti di Utopia), un concetto romantico di scuola che abbia il significato metaforico di un caffè filosofico-umanistico e scientifico.

(Ecco cos’è il metodo educativo Montessori – Educatori digitali)

(Il metodo Montessori, successo globale che la scuola italiana ha dimenticato-Corriere della Sera)

Non scholae, sed vitae discimus.

(Non impariamo per la scuola, ma per la vita)

Seneca

Un luogo di eccellenza dell’istruzione che non abbia come metodologia di apprendimento la trasmissione di saperi preconfezionati.

Anti-preconfezionamento che richiede un nuovo ruolo di insegnamento da propagatore e divulgatore di saperi ad allenatore di conoscenze.

Anti-preconfezionamento come medicina per un nuovo umanesimo, per mettere di nuovo al centro della questione didattica l’essere umano e quindi conoscenze perpetuate tramite l’ Inquiry Learning ossia su processi di apprendimento fondati sull’esperienza e sull’indagine, ponendo domande, problemi o scenari e brainstorming, piuttosto che presentando semplicemente fatti accertati con un agevole percorso di conoscenza.

(Our Inquiry-Based Classroom – Art Of Mathematics)

Il tutto per evitare la passività insegnante-studente.

(“Aula 3.0”, la classe flessibile del futuro – Education 2.0“)

Un’autonomia scolastica che porti ad una personalizzazione di studi e tempi sia dal punto di vista dell’orario scolastico sia delle materie e delle discipline di approfondimento; un’autonomia che sia in grado di concentrare la propria attenzione sulla creatività.

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

Art. 33 – Costituzione della Repubblica Italiana 

Autonomia che le Nazioni dell’Europa Settentrionale, dalle quali dovremmo forse esserne studenti visti gli ultimi posti in classifica che godono nell’analfabetismo funzionale, possiedono da svariati anni tramite curriculum didattici nazionali e curriculum appartenenti a ciascuno istituto scolastico, scritti basandosi sulle indicazioni del curriculum nazionale.

Autonomia scolastica supervisionata dalle autorità e dagli enti locali.

Per una scuola senza aule,

per una scuola personalizzata che sappia far emergere le creatività dei singoli studenti tramite una didattica cooperativa,

per un cocktail dantesco e montessoriano che premi l’autonomia, la fantasia, la creatività; un cocktail pronto per una rivoluzione ideologica decisa a formare futuri esseri umani liberi, indirizzandoli verso la virtute e canoscenza di Ulisse.

Per una scuola che resti aperta tutto il giorno, tutto l’anno, per tutta la vita.

Per una scuola che sappia educare alla bellezza anche perché parafrasando Fëdor Dostoevskij, solo la bellezza salverà il Mondo.

L’orizzonte è irraggiungibile.

E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare

Eduardo Galeano




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