domenica 13 luglio 2014 - Doriana Goracci

Mentre arriva la guerra a Gaza

 

 

Ho passato la giornata all’ orto e ho pranzato alle 4, il tempo scorre veloce quando hai a che fare con la terra, con quello che hai seminato. I gatti guardavano, una micia ne ha fatti 3 e li sta allattando in un angolo dove se li è portati e non so…

Mesi fa sembrava una micetta mezza morta, invece eccola forte tenace vitale. Ci vuole una grande pazienza nel tirare su le piante, aiutarle, mettere un rinforzo, pulirle attorno alle radici, dare l’acqua. Operazioni antiche, uguali in tutto il mondo, ma c’è la differenza che spesso si “lavora” la terra con un solo tipo di frutta o verdura, ci si aiuta con le macchine, si vendono i prodotti. Io non ho questo problema, ho già lavorato in passato e sono in pensione.

Rientrare a casa e leggere le notizie dal mondo non è piacevole, è una sofferenza e pensare che a Gaza c’è il mare come in una foto bellissima di bambini nell’ acqua, ancora vestiti come usano fare certi nostri adolescenti… e c’è terra buona per gli olivi: oggi e nei giorni successivi ci sarà il sole, sereno e neanche troppo caldo, come qui, nel paese in cui vivo.

Lo dice il Meteo di Gaza, mentre l’ Ansa riporta che un razzo è caduto sulla folla, che è stato colpito anche un orfanotrofio per disabili. Sembra una favola troppo cattiva per avere una fine lieta, troppo cattiva per qualsiasi bambino che l’ascolti, figurarsi chi ci vive in questa realtà. Il cielo è nuvolo a Capranica, spero che piova per non annaffiare e per avere il tempo di mandare questo mio pensiero, con infinito amore a chi non merita mai la guerra.

per disabili a Beit Lahia. 

 




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