mercoledì 22 luglio 2009 - Oceanus Atlanticus

Marittimo muore schiacciato da una motrice nel porto di Palermo

Ieri mattina, nel porto di Palermo, durante le operazioni di carico e scarico di un traghetto, un marittimo italiano è morto schiacciato da una motrice.

Secondo una prima ricostruzione, lo sfortunato stava coadiuvando le operazioni di carico e scarico quando una delle motrici utilizzate per la movimentazione del carico, nel fare retromarcia, lo ha investito.

A nulla sono valsi i soccorsi prontamente prestati poichè il poveretto è morto sul colpo.

La polizia indaga sull’accaduto e due inchieste sono state aperte.

In seguito a questo incidente è stato indetto uno sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali siciliani.

A detta di alcuni media, Nino Napoli, segretario della Fit Cisl Portuali ha affermato:

"Le condizioni di sicurezza sono precarie, un solo lavoratore all’interno delle navi rispetto ai tre del passato svolge queste mansioni . Da tempo segnaliamo queste carenze, ma rimaniamo inascoltati".

I marittimi del SDM, dal loro forum, invece chiedono che oltre allo sciopero venga chiesta immediatamente l’applicazione integrale, ovviamente senza deroghe, del D.lgs. 108/05 relativo alle ore di lavoro e di riposo per i lavoratori marittimi, il quale, se applicato integralmente, produrrà oltre alla riduzione di stress ed affaticamento anche un aumento di personale.

In un avviso del SDM, unico sindacato italiano istituito e gestito da marittimi, del 16 luglio scorso, relativo al D.lgs. 108/05 e alle tabelle di armamento (Tabelle che riportano il numero minimo di personale che una nave deve avere,ndr), si legge quanto segue:

"Mentre in Italia "noi" perdiamo tempo nell’attesa non di soluzioni ma di riscontri, l’Unione Europea ha lanciato un progetto mirato allo studio approfondito su questo argomento (stress ed affaticamento,ndr). I progetti finanziati dalla Commissione europea riuniscono 11 istituzioni accademiche e organizzazioni con una vasta gamma di interessi, a partire dall’industria del trasporto marittimo, in un programma di ricerca di 30 mesi per esaminare il modo in cui la fatica influenza le prestazioni cognitive dei marittimi. Se non ci fosse una seria preoccupazione, vorrebbe dire che l’Europa in periodo di crisi getta al vento milioni di euro".

Il SDM continua dicendo:

"Ai nostri politici poniamo solo le seguenti domande: cosa e quanto volete ancora attendere, per affrontare il problema? Non è che credete che questo problema esiste solo perchè a dirlo sia il SDM? Bene ora se l’Europa ha avviato un progetto simile vediamo come vi comporterete. Potete attendere 30 mesi giustificandoVi dicendo: "non abbiamo dati", o potete mostrare all’Europa le capacità della politica italiana con fatti e non perdite di tempo varie.
Questo dipende solo da Voi
".

Quello di ieri è l’ennesimo incidente che, da quanto abbiamo letto, sembra essere stato, ancora una volta, causato dalla riduzione di personale applicata da anni su molte navi. Riduzione di personale che oltre a provocare stress ed affaticamento è divenuta fonte di incidenti.




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