lunedì 26 aprile 2010 - Frankbull

Maradona, Cassano, Balotelli... e la storia continua!

La ricchezza e la notorietà improvvisa (specialmente per i soggetti che hanno vissuto una fanciullezza di stenti e disagi) difficilmente viene gestita nel migliore dei modi, anzi normalmente provoca delle mostruosità comportamentali! Specialmente in quei soggetti che non vengono gestiti da padri o manager duri e previdenti. Potrei generalizzare questo comportamento in tutti i settori (cantanti,attori...), ma preferisco soffermarmi semplicemente all’ambiente calcistico.

Maradona, Cassano, Balotelli... e la storia continua!

Ho vissuto 20 anni in quest’ambiente e ne ho visti tanti di questi casi e molteplici campioni che si sono persi per strada a causa dell’eccessivo danaro e dell’improvvisa notorietà!
 
Se ritorno indietro con la memoria a 40 anni fa, mi tornano in mente tanti ragazzi (che arrivavano nelle squadre in cui ho militato), sbolognati dalle famiglie generalmente numerose, ragazzi di Bari vecchia, del Friuli, del Veneto ecc. che avevano in comune l’ignoranza e la miseria.
 
Coloro che, fra questi, riuscivano a "sfondare" avevano in comune un’altra caratteristica: la voglia matta di ostentare subito la loro ricchezza e l’avvenuto riscatto sociale! Generalmente la mettevano in atto acquistando macchine lussuose ed abbigliamento costosissimo per "posare" nei paesi d’origine. Pochi erano i previdenti (seguiti da saggi padri di famiglia) che investivano in beni mobili ed immobili, che alla fine della loro carriera sarebbero stati utili a mettere su un’attività redditizia! A questo punto vi state chiedendo il perché abbia citato Maradona, Cassano e Balotelli ed è presto detto... Un calciatore proveniente dalla Beretti (squadra giovanile) del Napoli, tanti anni fa ed in tempi non sospetti, ci disse che Maradona raramente si allenava con la prima squadra e che anzi quando si svegliava e ne aveva voglia, andava nei campetti delle giovanili ed improvvisava delle partitelle con i ragazzi ed alla fine se ne andava via con la Ferrari, Porche o Maserati di turno! "Mae’ faceva cose ’e pazzi c’ ’a palla,cos’ mai viste!" Così raccontava i fatti all’allenatore ed a noi presenti. Ed allora tutti noi in coro: ma vai via fanfarone raccontale ad altri ste pallonate!
 
Poi nel tempo, quando sono state rese pubbliche le Maradonate ci siamo ricreduti su quel ragazzo!
 
Lo stesso dicasi di Cassano che, tra l’altro, le sue cassanate le ha pure pubblicate! Oggi è il turno di Balotelli che addirittura viene cacciato direttamente dal presidente Moratti! Per quanto mi riguarda, oggi come oggi, non esiste più alcuno sport che sia rimasto nell’alveo della purezza della semplice pratica e chi più e chi meno sono passati tutti nello spettacolo pagato.
 
Non sto qui a dirvi che le soluzioni a questo problema sono molteplici, però, per ovviare a questo effetto collaterale, ne proporrei due:
1) Prelievo coatto sull’ingaggio ed i premi da parte della F.I.G.C. e fondo di accantonamento per il fine carriera: in parole pratiche la federazione calcio (o C.O.N.I), lascia un minimo di stipendio al calciatore ed il rimanente glielo versa in un fondo di Fine Carriera (una specie di TFR ma molto copioso).
2) Le società ed i calciatori fissano degli obiettivi e mensilmente versano un minimo di stipendio; alla fine dell’annata calcistica se il calciatore ha mantenuto le premesse, o promesse, riceve il saldo, altrimenti... carbonella!
 
Un esempio pratico? Allora se la X-Calcio vince il campionato e tu giochi bene le 30 partite, tu prendi l’abbuono di tot euro. Se fai lo stupido, prendi solo carbonella!
Penso che così si eviterebbe a costoro di sbagliare comportamento nei confronti dei tifosi e dei presidenti, ma sopratutto si farebbe in modo che questi si trovino un bel gruzzolo quando gli servirà veramente e cioè a fine carriera !



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