giovedì 30 settembre 2021 - Yvan Rettore

Malati di protagonismo

In questo periodo sto assistendo all'ennesima sete di protagonismo di personaggi che, sfruttando il malcontento di determinate frange della popolazione, si affacciano chiedendo di rappresentarne le legittime rivendicazioni.

Ho fatto politica e attivismo per anni e ancora oggi non mi tiro indietro quando c'è da metterci la faccia per dire la verità su certe cose o semplicemente per dire la mia su certi temi.
Ma la differenza sta nel fatto che non cerco mai le luci della ribalta perché ho sempre inteso l'attivismo come una serie di azioni da svincolare dai propri interessi personali.
Invece, oggi non conto i personaggi che si espongono per avere una manciata di visibilità utile per la promozione dell'ultimo libro o per cercare di operare una scalata mediatica che li porti ad essere eletti o ad avere una posizione che comunque possa essere fonte di guadagno e di affermazione personale.
 
In definitiva si tratta di individui mediocri, pieni di un ego smisurato ed incapaci di ascoltare veramente il prossimo che manipolano di continuo per riuscire ad averne un tornaconto.
Colui o colei che lotta per i civili e sociali lo fa a prescindere dalla notorietà che può avere e personalmente provo una grandissima stima non verso coloro che si atteggiano a VIP del dissenso ma verso quelle persone che agiscono spesso o esclusivamente nel silenzio dei media riuscendo con le loro azioni quotidiane ed il loro spessore comportamentale ad essere un vero esempio per la comunità che difendono senza se e senza ma.
Tutto l'opposto dei malati di protagonismo che soffrono appena i riflettori si spengono su di loro e che hanno un continuo bisogno di strafare per dimostrare di esistere.
Individui squallidi che pretendono perfino di diventare leader delle masse senza avere nessuna qualità per poterlo essere perché è un ruolo innato che non tutti possono rivendicare di avere.
 
Quando incontro certi soggetti, cerco di evitarli anche se non sempre è possibile farlo perché mi avvelenano un'esistenza che data la sua brevità merita di essere dedicata ad esperienze ben più arricchenti ed interessanti.
 
Sarà l'avanzare dell'età, ma pur dovendo a volte mostrarmi in pubblico per gli inviti che ricevo per la mia attività di scrittore ed il mio passato politico, non sono i momenti che amo di più perché preferisco di gran lunga il silenzio delle mie azioni alla sterilità di un'immagine da diffondere per scopi che non mi appartengono.
Il mondo si cambia nel silenzio delle azioni quotidiane che si compiono e non nel protagonismo insulso ed interessato di improvvisati capipopolo!
 
Yvan Rettore



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