venerdì 21 luglio 2017 - Aldo Funicelli

Mafia capitale? La mafia non esiste

Non avevo mai visto tanti giornalisti, tanti garantisti, tanta gente esultare per una condanna dai tempi dei cannoli di Totò Cuffaro, quando nel 2008 fu condannato a 5 per favoreggiamento "semplice" (a Cosa nostra). 

Ieri la corte del Tribunale di Roma ha condannato Buzzi, Carminati e gli altri imputati nel processo "Mafia capitale" (compresi i politici Gramazio, Odevaine, Coratti) per corruzione ma negando l'associazione mafiosa. Evviva, a Roma la mafia non c'è, non esiste, è tutto un teorema.



Come nella Sicilia degli anni sessanta e settanta. Come nella Palermo dove il 21 luglio 1979 il boss Leoluca Bagarella ammazzò sparandogli alle spalle il vicequestore Boris Giuliano, vice di Contrada alla Mobile. La sua colpa essersi messo sulle tracce di denaro, i profitti miliardari che le famiglie mafiose facevano col traffico della droga e che portavano in America, per l'eroina. E anche nelle banche siciliane.



Ci sono voluti tanti, troppi cadaveri eccellenti in Sicilia, per dire che la mafia esisteva e che era una struttura verticistica e unitaria, come sentenziò una volta per tutte la Cassazione nel gennaio 1992. La mafia esisteva. Ed esisteva anche a Roma, dove aveva casa lo zio Carlo di "Romanzo criminale" ovvero Pippo Calò. C'era la mafia, c'era la Camorra, così come oggi ci sono le ndrine. Traffico di droga, estorsioni, controllo del territorio. Minacce verbali a chi si mette di mezzo. Ma niente coppole o lupare. Niente "viddani coi peri ncritati".


"A Roma la mafia è un bluff. Lezione per i pappagalli delle procure"
La Corleone dei “cravattari” 
Mafia chi? L’unica cupola che esiste a Roma è quella di San Pietro

Solo i titoli che trovate in gome page sul sito de Il foglio.



Dopo la sentenza sul maxi processo si è ammessa l'esistenza di quella associazione criminale Cosa nostra, che legava assieme criminalità, controllo del territorio, omertà e che deve la sua forza ai legami con massoneria, con la politica, col mondo economico e finanziario.
Poi, a malincuore per i garantisti all'italiana, si è ammesso anche la presenza mafiosa al nord, a Milano. Verrà il tempo anche per Roma.




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