mercoledì 26 aprile 2017 - Yvan Rettore

Macron, l’affermazione del nulla

Il candidato alla Presidenza della Repubblica Francese e leader del Movimento "En Marche", Emmanuel Macron, non è altro che un "prodotto" costruito dal Presidente uscente, François Hollande.

Questi, ormai bruciato politicamente per la sua notevole impopolarità e per il suo completo servilismo nei confronti dei potentati della grandi finanza internazionale, non ha avuto altra scelta che sacrificare il candidato del proprio partito, Benoit Hamon, per lanciare questo giovane sconosciuto attraverso la creazione di un movimento, "En Marche", che non fosse né carne, né pesce, quindi compromesso né con il Partito Socialista, né con la mediocre quanto inconcludente area politica gollista ("La Ligue des Républicains").

La manovra risulta piuttosto chiara ed è stata realizzata sia per scongiurare l'avanzata del veterano della Sinistra radicale (rappresentata dal movimento "France Insoumise"), Jean-Luc Mélenchon, che la possibile affermazione di Marine Le Pen, leader incontrastata del "Front National" (formazione politica di chiara matrice neofascista).

Quindi, Macron (esattamente come Renzi in Italia) non rappresenta assolutamente nulla di nuovo, ma soltanto il riaffermarsi dei poteri forti interni ed esterni alla Francia, mediante un semplice ritocco di facciata.

Un trasformista ad uso e consumo dei poteri forti che continueranno a fare il bello ed il cattivo tempo.

E non soltanto in Francia!

Affermare quindi che un trionfo di Macron possa costituire un bene per la Francia e l'Europa è credere ancora al mondo delle favole, perché non rappresenterà nient'altro che il proseguimento del declino irreversibile di un sistema politico, sociale ed economico sempre più avvitato su se stesso.

Serve soltanto a fermare i populismi dilaganti sia a Destra che a Sinistra.

E l'impresa sta riuscendo.




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