venerdì 9 febbraio 2018 - Mario R. Zampella

Macerata | Crimini italiani e crimini stranieri

Il recente accadimento registrato a Macerata, in cui un fanatico razzista di matrice nazi ha rievocato i momenti bui delle leggi razziali, solleva polemiche populiste in tutto il paese, sulle ragioni che hanno spinto il rivoluzionario ad impugnare la pistola e far fuoco sugli immigrati presenti in zona. E' vergognoso, se non giustificare appieno le sue azioni, ricercare cause sociologiche in chissa' quale meandro della mente perversa umana. Il movente e' stato attribuito all'immigrazione incontrollata, e cio' ne ha in qualche modo sdoganato l'estrema scelta. Cosi', un atto criminale di natura razziale, assurge a divenire una quasi ragazzata, e, l'ingresso in carcere di Luca Traini, il reo, fra gli applausi dei detenuti che hanno apprezzato il gesto, pone quasi in discussione la differenza che il popolo attribuisce fra un reato commesso da un italiano e quello commesso da uno straniero.

Si e' giunti al punto che la legge abbia due misure differenti. I criminali italiani sono migliori dei criminali stranieri. Si tratta di un'onda che cresce gradualmente, come gia' accaduto un tempo, e, il parere discorde del Sindaco di Macerata e del Ministro dell'Interno Minniti sulla possibilita' di indire una manifestazione antirazzista ed antifascista, ne esalta effettivamente la portata. Il diritto inviolabile a manifestare il proprio dissenso netto a tali non piu' sporadici eventi, deve anch'esso essere rivendicato piu' volte, quasi ci si trovasse di fatto in un fascismo in fase embrionale. A tal fine avrei il piacere e l'onore di riportare alcune fra le parole piu' significative di Aristotele: "Un tiranno desidera ricchezze, mentre un Re desidera onori. Le guardie del tiranno sono dei mercenari, mentre le guardie del Re sono cittadini. I tiranni sono per lo piu' dei demagoghi, che raggiungono il potere promettendo di proteggere il popolo contro la nobilta'. Per conservare il potere, un tiranno deve impedire il sorgere di una persona di meriti eccezionali, se necessario mediante condanna a morte o assassinio.

Deve propibire i pasti in comune, i circoli e qualsiasi sorta di educazione che possa generare sentimenti a lui ostili. Deve vietare riunioni o discussioni letterarie. Deve evitare che le persone si conoscano bene fra loro e deve obbligarle a vivere la propria vita pubblica alla sua presenza. Deve impiegare spie, come le donne poliziotto di Siracusa. Deve seminare discordie e impoverire i suoi sudditi. Deve tenerli occupati in grandi lavori, come faceva il Re d'Egitto costruendo le piramidi. Deve dare il potere alle donne e agli schiavi, per far di loro degli informatori. Deve fare la guerra perche' i suoi sudditi abbiano qualcosa da fare e abbiano sempre bisogno di un capo. Altro metodo per conservare la tirannia consiste nel mostrarsi moderato e religioso. Non esiste malvagita' troppo grande per un tiranno."




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