venerdì 13 giugno 2014 - Zag(c)

Lotta alla deflazione: bufala o realtà?

Per la BCE e Draghi la massima allerta ora è la deflazione che significa far aumentare i debiti per i debitori e in regime di lotta al debito pubblico è una Caporetto. Le stime dell'inflazione sono state riviste al ribasso: 0,7% per il 2014, all'1,1% per il 2015 e all'1,4% per il 2016.

Naturalmente non ci si chiede “a cosa è dovuta questa deflazione”? Cioè come è avvento che tutti i paesi dell’Euro zona al decrescere dei consumi, al diminuire dei salari, all’aumento della flessibilità (precarietà), toccasana e strategia fondante per i guru della finanza europea, si ha un aumento del debito sia in termini reali che deflattivi, cioè esattamente il contrario di quel che a parole si dice di combattere?
 
Niente di tutto questo e si continua a percorrere a testa bassa la strada già intrapresa nonostante gli insuccessi (ammesso che siano insuccessi e non invece quel che realmente si vuole).
 
Ora Draghi ha dichiarato l’abbassamento del tasso di interessi al 0,25% E’ stato ribattezzato Targeted longer-term refinancing operations (TLTRO) proprio perché, come si dice chiaramente nel documento della Bce, sono 'indirizzate' (targeted) ad aumentare i prestiti al settore non finanziario.
 
Cioè le banche possono prendere soldi a prestito dalla BCE pagandolo meno. Qual è l’intento dichiarato? La BCE mette a disposizione degli istituti una offerta intorno ai 400 milioni a patto però che questi li usano per fare prestiti alle piccole e medie imprese, pena il pagamento di una penale.
L’uovo di colombo si potrebbe dire?
 
Manco per niente. E’ già successo e succederà ancora. Una banca può tranquillamente chiedere una somma che sfora il tetto del 7% di tutto il suo portafoglio prestiti, imposto dalla stessa BCE, e comprare titoli di Stato e di quelli che sono più remunerativi, tipo i BTP italiani o quelli spagnoli. Prendono allo 0,25% li investono e ricevono il 3% (riferito ai titoli sopra citati). Sì ma c’è la penale se questi prestiti le banche non li utilizzano per la crescita e gli investimenti alle piccole e medie imprese. E chi se ne frega? Le banche saranno strafelici di pagare le piccole penali rispetto ai lauti guadagni se non avranno fatto prestiti, entro il 2016 alle piccole imprese! Una nuova strategia , questa?
 
L’avevano già chiamata LTRO (Long Term Refinancing Operation), ora ci hanno aggiunto un Target in più ma la sostanza è la stessa e le due tranche di operazioni sono avvenute il 22 dicembre 2011, quando 523 banche hanno partecipato all'asta LTRO richiedendo 489,191 miliardi di euro ed il 29 febbraio 2012, quando 800 banche hanno partecipato all'asta LTRO, richiedendo 529,53 miliardi di euro.
 
E come è andata a finire? Come volevasi dimostrare a novembre del 2011 lo spread BTP-Bond viaggiava sopra i 500 punti (vi fu una infuocata, ma questa era determinata più per far dimettere Berlusconi rivelatesi incapace ad attuare i piani della Troika). A marzo siamo intorno ai 300 punti. Poi sono seguiti andamenti oscillatori, in presenza sempre di un alto debito pubblico, ma questo a dimostrazione che lo Spread con il debito pubblico centra poco o niente e che sono altri i fattori determinanti che concorrono.
 
Ma perché le banche non vorrebbero finanziare le imprese? Ma perché la logica del business è quello di fare profitti (rendita) con un basso rischio degli investimenti e oggi con la crisi il rischio di perdere i capitali prestati alle imprese è molto alto rispetto alle rendite molte ma sicure che offre la BCE. L’aumento delle sofferenza in termini relativi (cioè denaro prestato alle imprese e non ritornate per fallimenti, impossibilità a pagare) è in costante aumento. 
 
Quale sarà l’effetto reale? Che lo spread, per esempio BTP Bond ma non solo, decrescerà , il debito italiano aumenterà e i lavoratori (pardon i contribuenti) di fatto senza saperlo o facendo finta di non sapere o non volendolo sapere ricapitalizzano le banche attraverso gli interessi sui titoli di stato che essi detengono. Oggi paghiamo 15 miliardi di interessi per i titoli di Stato alle banche nazionali e straniere e il nostro bilancio pubblico al netto degli interessi è in costante e crescente attivo (alte entrate attraverso tasse, basse uscite per servizi sociali e stipendi per i pubblici dipendenti). Le banche nel frattempo ripareranno la loro esposizione verso i titoli derivati o "monnezza" e continueranno a dare dividenti agli azionisti e bonus ai loro dirigenti.
 
Come mai lo Spread si abbassa e il debito italiano aumenta? La spiegazione è questa: a dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che la favola dello spread legato al debito pubblico è solo una bufala. Certo vi è anche questo in presenza di rischio di default dello Stato ma non siamo mai stati realmente sotto questo rischio reale. A determinare lo spread vi sono altri fattori e questo dell’abbassamento dei tassi di interessi della BCE è uno di questi. Forse il più determinante.
 
Ma allora perché si persegue con questa politica? Perché sono stupidi? Perché sadici? Perché ignoranti? Perché ladri? Niente di tutto questo. Certo non nego che tra l’alta finanza ci siano personaggi che appartengono a queste categorie, ma non sono determinanti e nemmeno influenti rispetto alla politica generale. Ma allora perché si persegue? Basterebbe chiedersi quali sono stati gli effetti reali di queste manovre e quali quelli dichiarati? Vi è un cambio, un sintomo, un alito di vento che indichi il cambio di rotta nella vita di tutti i giorni e che fa corrispondere gli effetti dichiarati con quelli reali? Assolutamente no, ma gli effetti sono un sempre più abbassamento del tenore di vita dei lavoratori, una proletarizzazione del ceto della piccola e media borghesia , un abbassamento dei diritti e della dignità dei lavoratori e via di questo passo.

 




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