venerdì 8 marzo 2013 - UAAR - A ragion veduta

Lo spazio politico dei cattolici nel nuovo Parlamento

Questo nuovo Par­la­men­to appare, al netto delle pre­mes­se tra­bal­lan­ti sulla for­ma­zio­ne del go­ver­no, il meno cle­ri­ca­le da de­cen­ni. Gli ap­proc­ci dei com­men­ti hanno sfu­ma­tu­re di­ver­se, ma sem­bra­no con­ver­ge­re su questo punto. Già l’Uaar aveva com­men­ta­to po­si­ti­va­men­te questa ‘ano­ma­lia’, mentre Fa­mi­glia Cri­stia­na dal canto suo par­la­va con pre­oc­cu­pa­zio­ne di “un’I­ta­lia con i cat­to­li­ci re­le­ga­ti ancora in un ruolo mar­gi­na­le“, visto il mo­de­sto ri­sul­ta­to della lista po­st-de­mo­cri­stia­na di Mario Monti. Anche l’Os­ser­va­to­re Romano e il car­di­na­le Angelo Ba­gna­sco la­men­ta­va­no la scarsa ri­le­van­za dei cat­to­li­ci. Po­si­zio­ni di­ver­se nella sen­si­bi­li­tà ma che ar­ri­va­va­no a con­clu­sio­ni simili, non a caso messe a con­fron­to anche da Rai­new­s24.

La mag­gio­ran­za dei cat­to­li­ci im­pe­gna­ti in po­li­ti­ca non si ma­ni­fe­sta più

Ar­ci­gay, dopo il buon ri­sul­ta­to tra i par­la­men­ta­ri del suo ap­pel­lo ‘Tempo Sca­du­to’, ha spro­na­to la “mag­gio­ran­za laica in Par­la­men­to” e in par­ti­co­la­re il leader Pd Ber­sa­ni. Dai gior­na­li e media di destra ser­peg­gia d’al­tron­de la per­ce­zio­ne di un pe­ri­co­lo di deriva “za­pa­te­ri­sta” e pro-gay. Pro­prio sul tema dei ma­tri­mo­ni omo­ses­sua­li si sof­fer­ma­va Franco Bechis su Liberopa­ven­tan­do una mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re ormai a favore.

Tra gli altri gior­na­li che fanno ri­fe­ri­men­to alla destra, più espli­ci­to è stato Gen­na­ro Mal­gie­ri su Il TempoMal­gie­ri, già de­pu­ta­to di Al­lean­za Na­zio­na­le e del Popolo delle Li­ber­tà, so­stie­ne che nel nuovo Par­la­men­to “nessun sog­get­to si ri­chia­ma più, nel de­cli­na­re i valori di ri­fe­ri­men­to, al cat­to­li­ce­si­mo”. Ad­di­rit­tu­ra, il voto cat­to­li­co sa­reb­be “af­fo­ga­to nella palude lai­ci­sta” e la mag­gio­ran­za dei cat­to­li­ci im­pe­gna­ti in po­li­ti­ca non si ma­ni­fe­sta più, “te­men­do forse la cen­su­ra del pro­gres­si­smo che ha ege­mo­niz­za­to cul­tu­ral­men­te ogni aspet­to della vita as­so­cia­ta, vei­co­la­to so­prat­tut­to dal re­la­ti­vi­smo e dal se­co­la­ri­smo che hanno aperto la strada al ni­chi­li­smo”, recita Mal­gie­ri ri­pe­ten­do la vul­ga­ta cara all’ex papa Be­ne­det­to XVI che sprona(va) alla “nuova evan­ge­liz­za­zio­ne”.

D’al­tron­de se i par­la­men­ta­ri sem­bra­no osten­ta­re meno cle­ri­ca­li­smo, è anche perché sta cam­bian­do la stessa so­cie­tà ita­lia­na e la po­li­ti­ca ne sta len­ta­men­te pren­den­do atto. A poco a poco au­men­ta­no in­fat­ti coloro che si di­chia­ra­no aper­ta­men­te atei e agno­sti­ci, mentre cala la pra­ti­ca re­li­gio­sa e la fi­du­cia nella stessa isti­tu­zio­ne Chiesa, come ri­le­va­to con pre­oc­cu­pa­zio­ne anche da ri­cer­che com­mis­sio­na­te dalle dio­ce­si. Anche le ultime ele­zio­ni hanno mo­stra­to, stando a una in­da­gi­ne Ipsos, una cre­scen­te in­ci­den­za dei non cre­den­ti.

No­no­stan­te il ten­ta­to ri­tor­no di fiamma di Todi e poi del go­ver­no cle­ri­cal-tec­ni­co

A li­vel­lo isti­tu­zio­na­le poi, dopo il crollo della De­mo­cra­zia Cri­stia­na nei primi anni No­van­ta, i ten­ta­ti­vi di riag­gre­ga­re i cle­ri­ca­li e i cen­tri­sti - come quelli di Ma­riot­to Segni e Sergio D’An­to­ni - sono fal­li­ti. I cat­to­li­ci di­chia­ra­ti si sono spar­pa­glia­ti a li­vel­lo bi­par­ti­san, ma il loro peso spe­ci­fi­co va negli anni sce­man­do. C’è forse uno spazio per i cle­ri­ca­li “edo­ni­sti” alla Ber­lu­sco­ni, ma un esteso cuneo cat­to­li­co sembra ormai tra­mon­ta­to con la fine della Dc. No­no­stan­te il ten­ta­to ri­tor­no di fiamma di Todi e poi del go­ver­no cle­ri­cal-tec­ni­co di Monti, con suc­ces­si­va Lista elet­to­ra­le di scarso suc­ces­so.

Uno degli al­fie­ri del con­fes­sio­na­li­smo ita­li­co, Pier­fer­di­nan­do Casini, lo ha am­mes­so e sembra pro­pen­so ad ar­chi­via­re l’Udc dopo il minimo sto­ri­co rag­giun­to con le re­cen­ti con­sul­ta­zio­ni. I suoi emi­gre­ran­no però in altri lidi, come già ac­ca­du­to col crollo della Dc: ri­schian­do così di pro­vo­ca­re anche in questo caso più danni che altro alla lai­ci­tà po­li­ti­ca, come ha ri­le­va­to l’Uaar nelle sue Tesi.

D’al­tron­de, no­no­stan­te le ras­si­cu­ra­zio­ni ’spi­ri­tua­li’, sono nati per il potere e anche il potere spi­ri­tua­le cat­to­li­co è nato, in Italia, grazie al potere po­li­ti­co. Fin dal­l’a­per­tu­ra del­l’im­pe­ra­to­re Co­stan­ti­no e pas­san­do per l’im­po­si­zio­ne del credo cri­stia­no come unica re­li­gio­ne da Teo­do­sio in poi. Dif­fi­ci­le che mol­li­no la presa, dunque, come si può per esem­pio notare dalle avan­ces del­l’U­dc al cen­tro-si­ni­stra per le im­mi­nen­ti am­mi­ni­stra­ti­ve a Roma. E non hanno nem­me­no fretta: in fondo, al mo­men­to, l’I­ta­lia è ancora di­ret­ta dal ‘go­ver­no Ba­gna­sco’.




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