venerdì 20 dicembre 2024 - Damiano Mazzotti

Lo scrittore artificiale e la proprietà intellettuale

A chi volesse approfondire gli aspetti legali collegati all'intelligenza artificiale consiglio questo saggio dell'avvocato Simone Aliprandi: "L'autore artificiale. Creatività e proprietà intellettuale nell'era dell'AI" (www.ledizioni.it, 2024, 183 pagine, euro 18).

In questo saggio vengono esaminate molte questioni importanti, come quella relativa ai termini d'uso legali dei vari siti: "perché dovrei leggere i termini d'uso e pormi dei dubbi sulle implicazioni legali di un certo servizio, se tanto dentro di me ho già deciso che voglio utilizzare quel servizio? Questo credo che sia la vera questione" (p. 134). In effetti quasi tutti hanno paura di rimanere tagliati fuori da un "gioco" o da un servizio digitale.

Per chiarire bene le cose bisognerebbe sempre parlare di Intelligenza Artificiale debole e di Intelligenza Artificiale forte. Se la prima forma di intelligenza sembra riguardare una semplice risoluzione di problemi, il sistema di intelligenza artificiale forte può raggiungere "una capacità cognitiva simile o addirittura superiore a quella umana" (Paolo Marinoni, https://ainews.it).

Comunque "Le AI più recenti hanno bisogno di alimentarsi di una quantità immensa di dati la cui origine non è facile da mappare, riconoscere e rivendicare. Allo stesso modo l'output, il diritto di utlizzo e commerciale dei prodotti dell'AI sono tutt'altro che pacifici" (Maurizio Galluzzo, www.aiitalia.org, p. 152). Indubbiamente "la tecnologia progredisce a un ritmo molto più rapido delle leggi che regolano il suo utilizzo" (p. 50). Quindi il mondo digitale risulta molto difficile da controllare. E questa è la sua vera forza.

Spesso "Le nuove tecnologie pongono problemi interpretativi e si deve procedere per giurisprudenza e sentenze. Ma pongono anche problemi etici che hanno sempre risvolti giuridici, basti pensare al caso del trolley problem per le auto a guida autonoma, ovvero il dilemma del "danno minore" dove non esiste mai una "soluzione giusta"" per tutti (p. 152).

In definitiva "i sistemi AI per la creazione di opere intellettuali sono tecnologie arrivate per restare e destinate ad aprire una nuova epoca per il mondo della creatività, della scrittura, della progettazione, dello sviluppo di software" (p. 12). E oggi è difficile "rispondere a delle semplici domande come "L'IA crea, elabora o elabora creativamente?" e porta a una "determinazione libera nella scelta dei mezzi espressivi, autentica e propria, non delegata al caso, o a dati statistici..." (Giovanni d'Ammassa, avvocato, p. 19).

 

Simone Aliprandi è un avvocato e un professore a contratto dell'Università di Bologna, che si occupa di ricerca, formazione e consulenza da oltre vent'anni, nel campo del diritto delle tecnologie digitali e della proprietà intellettuale. Svolge anche l'attività di divulgatore e rilascia le sue opere intellettuali con licenza copyleft (http://copyleft-italia.it). Dal 2010 collabora come dirigente di collana con la società Ledizioni.

 

Nota curiosa - Il fotografo naturalista David Slater in un parco naturale dell'Indonesia, "ha lasciato che alcuni esemplari di macaco "giocassero" con la sua apparecchiatura. Il risultato è andato oltre le aspettative, perché uno di questi animali si è scattato due foto che somigliano molto a ciò che noi ora chiamiamo "selfie" e... addirittura sembra che sorrida" (p. 25). L'Italia è l'unico paese in cui esiste il diritto dominicale, "applicato alle riproduzioni di beni culturali" (p. 124).

Nota di approfondimento - Per capire meglio le questioni più innovative e socialmente coinvolgenti, segnalo questi due articoli: www.wired.it/article/progres...; www.wired.it/article/chatbot...

Nota integrativa - Per vari approfondimenti internazionali: www.ledipublishing.com; http://communia-association.org/blog; https://aliprandi.blogspot.com




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