martedì 26 luglio 2016 - Piero Tucceri

Lo sbugiarda persino Bankitalia

Sembra che le bugie abbiano davvero le gambe corte. E che le abbiano ancora più corte, quando stridano vistosamente con l'evidenza dei fatti. Questo si desume dagli abbagli regolarmente propinati dall'illusionista Matteo Renzi, ormai sempre più noto come Renzocchio, in particolare dopo i dati diffusi da Bankitalia sull'ammontare del debito pubblico.

L'ultima marachella del nostrano pifferaio, riguarda proprio quel pozzo senza fondo conosciuto come debito pubblico. Proprio così: l'ultimo funambolismo di questo figurante dei banchieri, si produce sul debito pubblico, il quale, anziché scendere in conseguenza dei suoi taumaturgici provvedimenti economici, nel mese di aprile del 2016 è aumentato di 123 miliardi di euro, rispetto al biennio precedente: vale a dire a quando costui fu nominato capo di uno sgoverno assolutamente antidemocratico.

I dati diffusi al riguardo, sono più che eloquenti: nello scorso mese di aprile, l'Italia ha stabilito un nuovo record sull'aumento del debito pubblico, che è passato dai 2.228,7 miliardi di euro del mese di marzo 2016, ai 2.230,845 miliardi di euro del mese di aprile del 2016. Nell'arco di 26 mesi di sgoverno Renzocchio, il debito pubblico ha conosciuto un incremento al ritmo di 4,75 miliardi di euro al mese, di 160 milioni di euro al giorno, e di 6,6 milioni di euro l'ora, con una significatività pro-capite di 2.025 euro e un gravame di 37.145 euro per abitante. Se consideriamo che con la coppia Renzi-Padoan, il debito pubblico doveva addirittura diminuire, si evince agevolmente in quale diabolica trappola siamo finiti!

Inoltre, come c'era da attendersi, nel mese di maggio del 2016, il debito accumulato dalla pubblica amministrazione, ha raggiunto i 2.241,8 miliardi di euro, registrando un incremento, rispetto al mese precedente, di 10,9 miliardi di euro. Tale movimento è riconducibile soprattutto alla crescita della spesa dello Stato centrale. In particolare, il debito accumulato dalle amministrazioni centrali, è aumentato di 10,5 miliardi di euro, mentre quello delle amministrazioni locali, si è, più modestamente, arrestato a 0,4 miliardi euro. Si tratta di dati derivati dal supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, diffuso da Bankitalia.

Anche per questa ennesima corbelleria del solito Renzocchio, l'Europa chiederà il conto. Un conto piuttosto salato, poiché comporterà l'ulteriore incremento della tassazione, spaziante dall'iva, all'imu, alla tasi, all'irpef e ad altro. Sarà un conto che dovrà essere saldato dai soliti fessi, i quali, nel frattempo, seguiteranno, nella stragrande maggioranza dei casi, a votare giulivi e gabbati quella autentica piaga sociale meglio conosciuta come PD.




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