venerdì 6 gennaio 2012 - Fernando Bassoli

Littoria o Latina? Il problema non si pone, la storia parla chiaro

L’ultima settimana latinense, in sintesi: rogo che da quanto si legge pare doloso ad appartamento al Palazzo di Vetro, lo storico negozio di biciclette "Dalla Libera" incendiato, l'auto di una badante incendiata, la smart di un'impresa di pompe funebri incendiata in via Pontinia, due commercianti che hanno fatto perdere le tracce…

Per non farci mancare nulla, uomo si butta dal 5° piano la notte capodanno. E tante altre cosettine, come gente arrestata mentre spacciava eroina a Latina Fiori, ad esempio.

Non ci si annoia davvero. In questo preoccupante contesto, leggere sui giornali che c’è ancora chi pensa di promuovere una sorta di referendum per scegliere il nome della nostra città: “Littoria o Latina?” lascia parecchio perplessi e la stessa chiusura del neosindaco (sub iudice) Di Giorgi la dice lunga, senza poi parlare delle infinite problematiche burocratiche determinate da un cambio di nome, con relativi costi per modificare ogni documento di persone, veicoli e immobili (scusate se è poco).

Sbaglia però il medesimo quando sostiene che non si doveva, a suo tempo, cambiare nome alla città.

Va ribadito che quello fu un atto dovuto, imposto dal governo centrale, proprio per spazzare via le ragnatele e gli inganni di una dittatura che si alimentava soprattutto di propaganda, che ha privato a lungo gli italiani della libertà di manifestare il proprio pensiero (per informazioni vedasi alla voce Matteotti) trascinando infine un Paese a una guerra rovinosa per puro opportunismo, come i libri di storia insegnano.

C’era da cambiare rotta – questa è la realtà – perché c’era, ad esempio, da prendere le distanze dalle leggi razziali, quelle che hanno aperto le porte dei campi di concentramento a tante, troppe persone. C’era faticosamente da costruire una democrazia della quale, con tutti i suoi difetti, dobbiamo andare orgogliosi. Per tutti questi motivi dobbiamo dire no all’idea di tirare fuori dalla soffitta il nome di Littoria. Siamo e resteremo Latina. Basta demagogia, non ne possiamo più.




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