lunedì 5 luglio 2021 - Enrico Panozzo

Licenziamenti: tutti a casa?

Il 30 giugno 2021 è la data topica per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti, messo in vigore il 23 Febbraio 2020 (decreto cura Italia) per evitare i licenziamenti di “massa” causati dalla pandemia del covid-19. Dopo ripetuti rinnovi,(decreto sostegni) adesso siamo arrivati al capolinea. L’attuale governo ha ribadito la sua volontà di dare i via libera ai licenziamenti, creando tensioni con i sindacati preposti.

Posti di lavoro. Le stime da inizio pandemia sono tremende: Dopo il blocco dei licenziamenti, al momento lasciato invariato al 30 giugno invece del 28 agosto come inizialmente ipotizzato, potrebbero saltare altri 600.000 posti di lavoro, fa sapere il Centro studi di Unimpresa che ha analizzato il testo del decreto Sostegni bis, approvato giovedì scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “L’unica agevolazione concreta riguarda lo sgravio contributivo, ma tale intervento consente di coprire solo il 10% del costo del lavoro a carico di un’azienda”. La pandemia ha causato la perdita di 945mila posti di lavoro e “altri 300/600mila posti sono pronti a evaporare allo spirare del blocco dei licenziamenti”.

La trattativa. Come sempre sul filo di lana arriva un concordato tra i sindacati e il governo. Dopo una “estenuante” trattativa si è raggiunto un accordo, che prevede l’utilizzo della CIG (cassa integrazione guadagni) per 13 settimane, poi tutti a casa. I sindacati CGIL, CISL E UIL esultano?

Tutti a casa? . La politica esulta, la bomba licenziamenti è stata posticipata di qualche mese (13 settimane) e così le vacanze estive sono tranquille per loro. Ma chi invece vede lo spettro del licenziamento non andrà sotto l’ombrellone, anzi si ne starà chiuso in casa a risparmiare perché il prossimo autunno non cadranno solo le foglie...

Foto di Gerd Altmann da Pixabay 




Lasciare un commento