lunedì 10 febbraio 2020 - UAAR - A ragion veduta

Libertà lungo il sentiero battuto: la storia di Lamine Madani, giovane razionalista algerino

Lungi dall’essere equo e trasparente, il processo di valutazione delle domande di asilo in Europa non tiene conto delle condizioni di vita o della situazione dei non credenti. Le persone che senza credo religioso o atee incontrano molte difficoltà quando fuggono da persecuzioni in tutto il mondo.

 Queste difficoltà possono variare da una comprensione insufficiente dei rischi che i non credenti affrontano nei loro paesi, a inadeguati questionari amministrativi per valutare la credibilità dei richiedenti asilo.

Il nostro membro tedesco DFW (federazione di associazioni filosofiche libere) ha sostenuto la promozione e la difesa della libertà di coscienza sin dalla sua fondazione nel 1991. Nell’ambito del suo lavoro, DFW ha accompagnato Lamine Madani, studente e giovane umanista, nel suo viaggio verso la libertà di pensiero ed espressione, dall’Algeria alla Germania. Silvana Uhlrich-Knoll, membro del consiglio di amministrazione di DFW, ci ha raccontato la sua storia.

Tutto è iniziato nel 2012, quando Lamine ha iniziato il suo primo anno di università nella sua città natale in Algeria, dove ha studiato letteratura inglese. Il mondo era collegato e Facebook rendeva possibile la creazione di gruppi anonimi che servivano a fare domande e pubblicare idee che difficilmente potevano essere trattate in pubblico in alcuni paesi.

I giovani si incontravano virtualmente per condividere argomenti quotidiani ed eventi successi che non erano in grado di spiegare o discutere apertamente. Da questi gruppi di discussione è nato un nuovo gruppo segreto sotto il titolo di “Razionalisti Algerini”. Inizialmente composto da 3 membri fondatori, il gruppo raggiunse rapidamente oltre 1000 membri , tutti provenienti dall’Algeria. Lo slogan del gruppo era “Non sei solo” e grazie alle azioni del gruppo, oltre 1000 persone in Algeria per la prima volta non si sentivano più sole nel loro percorso di pensiero critico e razionalista.

Il gruppo è stato infiltrato nel 2015 e i problemi già esistenti sono aumentati. Sono aumentate le telefonate minacciose ed il gruppo è stato posto sotto osservazione. Per la sicurezza dei membri, il gruppo è stato chiuso nell’aprile 2016, ma i rischi sono rimasti per lo più per Lamine, la cui vera identità è stata esposta su Facebook, inclusi nome, foto e numero di telefono. Ma grazie alla pubblicazione dei suoi contatti online Humanists International (HI) è venuta a conoscenza del caso di Lamine la cui notizia ha superato i confini del mondo nordafricano.

Non era immediatamente chiaro se fuggire dall’Algeria avrebbe portato la libertà di cui aveva bisogno Lamine o se studiare all’estero avrebbe potuto sviluppare le conoscenze e le qualifiche che stava cercando. Ma quelle erano le uniche opzioni. HI ha indirizzato Lamine a DFW in Germania, dove il team di umanisti impegnati poteva fornire assistenza diretta in loco. Mentre Lamine si recava in Germania, uno dei suoi amici fu arrestato e tenuto in custodia per sei mesi con l’accusa di blasfemia. Se Lamine fosse rimasto in Algeria, avrebbe dovuto affrontare dure rappresaglie, dal momento che era il principale fondatore del gruppo di Facebook e quindi un obiettivo chiave sia per gli islamisti che per i servizi di sicurezza nel paese. Quando il suo amico è stato finalmente rilasciato sotto sorveglianza ha interrotto qualsiasi contatto con Lamine.

Il 2016 non è stato un anno facile per Lamine, costretto a vivere solo con i propri risparmi. Le sue domande di asilo non sono state accettate. Inoltre, i suoi certificati di istruzione algerini non sono stati inizialmente riconosciuti. Tuttavia, dopo l’obiezione e il sostegno dell’ufficio accademico dell’Università di Potsdam, Lamine è stato ammesso a studiare nel 2017. Poteva finalmente provare la sensazione di libertà, la grandezza di poter imparare senza punizione, allargare i propri orizzonti ed essere se stessi.

La libertà è complicata se la vita di tutti i giorni non ti tratta bene. Il denaro è necessario per esistere, quindi studiare diventa difficile, perché la ricerca di risorse finanziarie richiede la maggior parte del tempo e dell’energia. Lamine continua a combattere, ma il sistema lascia segni profondi.

Quali possibilità rimangono? Che dire del sogno di diventare un giorno un insegnante per incoraggiare gli studenti ad avere pensieri propri e liberi? Lamine si impegna a denunciare ciò che sta accadendo in Algeria e a renderlo pubblico al mondo. Vuole discutere con altre persone senza temere di essere punito. L’Algeria è un paese moderno con infrastrutture funzionali, ma, a suo avviso, lo stile di vita sociale associato al mondo musulmano è rappresentativo di una stagnazione culturale che potrebbe risalire a 1000 anni fa.

Cosa significa per Lamine qui e ora? Il suo obiettivo è tornare in Algeria, ma purtroppo è ancora troppo pericoloso. Lamine dovrà aspettare. Tuttavia, le autorità tedesche hanno confiscato il suo passaporto e gli hanno concesso tre mesi per regolarizzare la sua situazione nel paese. Altrimenti, sarà costretto ad andarsene, senza la possibilità di finire il suo Master. Oggi Lamine continua a cercare urgentemente aiuto o consigli su ogni possibile mossa che gli consenta di rimanere più a lungo per terminare gli studi con uno status sicuro e stabile.

Nel frattempo, continuerà i suoi studi attraverso il suo Master in letteratura inglese e con l’obiettivo di ottenere un dottorato di ricerca. Si spera che, una volta completati gli studi, la situazione nel suo paese d’origine possa essere più aperta, consentendogli di tornare come insegnante universitario al fine di promuovere i valori umanistici attraverso l’istruzione. Tuttavia, non ha la certezza se la sua situazione attuale sia temporanea o se durerà per tutta la vita. Speriamo per il meglio.

Pubblicato il 23/01/2020 sul sito della European Humanist Federation

Traduzione di Luke Jonathan Brucato

 




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