giovedì 29 agosto 2024 - Antonietta Chiodo

Liberate gli attivisti Pro Pal del Golden Gate!

La voce per la Palestina non è soffocata solo sulla Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata ma anche nel resto del mondo, gli attivisti Pro Palestina stanno probabilmente vivendo il loro periodo peggiore e più intenso nonostante le agenzie di stampa asservite stiano cercando in tutti i modi di silenziarne le grida.

 

Ci troviamo evidentemente nel periodo storico decisivo che permetterà al popolo di Palestina di ottenere finalmente i propri diritti fondamentali dopo circa cento anni, pagando con sangue e dolore la loro liberazione. L’azione del 15 aprile ha permesso di bloccare il traffico sul famoso ponte del Golden Gate per diverse ore, l’immagine della bandiera palestinese sventolare sul famoso collegamento è divenuta icona non solo negli Usa e questo ha probabilmente alterato l’amministrazione Biden che ha scelto quindi di continuare con il pugno duro, lo stesso che abbiamo visto durante l’occupazione delle università statunitensi, dove insegnanti e studenti sono stati massacrati e alcuni di loro arrestati.

Il 15 aprile 2024 alcuni manifestanti filo palestinesi della Bay Area bloccarono il Golden Gate chiedendo un cessate il fuoco immediato e il blocco dell’ invio di armi statunitensi verso Israele, la condanna dei manifestanti contro il governo Biden come sostenitore del genocidio palestinese è stata irreprensibile.

Il 12 agosto di quest’anno 26 attivisti sono stati arrestati con 38 capi di accusa, si trovano attualmente nella prigione di San Francisco, pubblico di seguito il comunicato stampa del procuratore Brooke Jenkins:

Vorrei ringraziare la California Highway Patrol per il lavoro svolto per risolvere pacificamente questo incidente e per la successiva approfondita indagine. Sebbene dobbiamo proteggere le vie per la libertà di parola, l’esercizio della libertà di parola non può compromettere la sicurezza pubblica. La manifestazione sul Golden Gate Bridge ha causato un livello di rischio per la sicurezza, tra cui minacce estreme alla salute e al benessere di coloro che sono rimasti intrappolati, che noi come società non possiamo ignorare o consentire. Continueremo a garantire che esistano vie appropriate per l’espressione della libertà di parola e la difesa sociale e siano protette a San Francisco. Credo fermamente che possa esserci libertà di espressione mantenendo la sicurezza delle nostre comunità. La California Highway Patrol riconosce e sostiene il diritto di tutti, sancito dal Primo Emendamento, di protestare e riunirsi, ma tale diritto non si estende al blocco delle carreggiate e all’impedimento della libera circolazione degli altri”, ha affermato il capo della CHP Don Goodbrand.”Indipendentemente dal messaggio, bloccare le carreggiate non è solo illegale, ma anche pericoloso per i manifestanti, gli automobilisti e i soccorritori che ora devono aiutare a risolvere l’incidente. Il procuratore distrettuale Jenkins e il suo ufficio sono stati un prezioso partner nei nostri sforzi per ritenere i responsabili di aver sconvolto la vita di così tante persone la mattina del 15 aprile e siamo grati per il loro duro lavoro nel presentare queste accuse”.

Attualmente ai manifestanti è stata negata la possibilità di essere rappresentati da un legale privato, il gruppo, soprannominato dai suoi sostenitori “Golden Gate 26”, potrebbe essere rappresentato dall’ufficio del difensore pubblico di San Francisco, che ha respinto le accuse e ha citato un’autorità morale superiore per la protesta.

Capi di accusa che porterà a processo i 26 manifestanti Pro Palestina:

Otto attivisti sono accusati di un capo d’imputazione per cospirazione criminale (PC 182(a)(1)), 38 capi d’imputazione per falsa reclusione (PC 236), violazione di domicilio per interferire con un’attività commerciale (PC 602(k)), ostruzione di una strada (PC 647c), assemblea illegale (PC 407), rifiuto di disperdersi durante una rivolta (PC 409) e mancata obbedienza all’ordine legittimo di un ufficiale in uniforme (VC 2800(a)).

Diciotto invece sono stati accusati di un capo d’imputazione per associazione a delinquere di lieve entità (PC 182(a)(1)) e 38 capi d’imputazione per falsa reclusione (PC 236), violazione di domicilio per interferire con un’attività commerciale (PC 602(k)), ostruzione di una strada (PC 647c), assemblea illegale (PC 407), rifiuto di disperdersi durante una rivolta (PC 409) e mancata obbedienza all’ordine legittimo di un ufficiale in uniforme (VC 2800(a)).

Azioni Globali per la liberazione degli attivisti:

A difesa degli attivisti che hanno lottato contro il genocidio palestinese dove oggi ricordiamo sono state uccise almeno 40.000 persone di cui circa 17.000 bambini, considerando che queste cifre sono assolutamente fittizie perché non comprendono le circa 21.000 persone sparite, detenute e morte nelle carceri israeliane e nei campi di detenzione di Sde Teiman i cui corpi non sono ancora stati restituiti e la tratta dei minori accertata già nel mese di novembre 2023.

Numerose associazioni per i diritti umani hanno attivato una campagna globale di sensibilizzazione per liberare le 26 persone ingiustamente incarcerate, con questo link invierete una mail diretta al procuratore di San francisco Jake Brook.

Invia una lettera al Procuratore

Foto Ittmust/Flickr




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