Lettera da un lavoratore truffato
Lunedi 25 gennaio ’10 si è svolto in Calabria a Catanzaro l’ennesimo Sit-in di protesta davanti ad una delle sedi dell’ex Phonemedia società colosso dei call center italiani
Phonemedia, azienda nata nel novarese nel 2002 ad opera del geometra Fabrizio Cazzago, aprì varie sedi di call center in varie parti d’Italia negli anni a seguire, specialmente nel Sud Italia dove l’azienda usufruì di cospicui finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Successivamente, in seguito a grossi problemi economici - nonostante questi introiti dalla comunità europea e nonostante le commesse che Vodafone,Telecom, Sky etc. hanno pagato - è stata ceduta in modo poco chiaro, a settembre, all’ormai famoso gruppo Omega, capitanato dai due manager compratori di aziende sull’orlo del fallimento: Massa e Liori.
Ma la regione più “generosa” è stata
Tempo fa l’unica cosa che è stata dichiarata è che secondo la regione Calabria non ci sono irregolarità, poiché non ci sono persone licenziate. Per questo motivo non si possono revocare i fondi europei prima dei 36 mesi. Ma gli operatori sanno che l’irregolarità è nei loro stipendi e non nello stato di occupazione. I lavoratori hanno piazzato le tende sul tetto dell’azienda e non le leveranno fino a che non avranno delle risposte dai politici regionali e dall’azienda stessa.
C’è stato qualche momento di tensione quando la polizia, in assetto anti-sommossa, ha ordinato lo sgombero della strada fatto, fortunatamente senza nessun ferito. La protesta degli operatori calabresi - per difendere il diritto al lavoro ed alla dignità - si è azionata leggermente in ritardo rispetto ai loro colleghi del Nord. Ma ha dato e sta dando un segnale che forse sembrerà scontato per chi non conosce la realtà calabrese. C’è una parte di Calabresi che non vogliono tacere di fronte alle ingiustizie, vogliono far rispettare il proprio diritto di lavorare onestamente ed essere pagati,ma vogliono, al di là di tutto, cambiare.
Giuseppe Berlingò
Credits Foto: www.terramara.it