lunedì 30 dicembre 2013 - angelo umana

Lettera aperta al senatore Furio Colombo

Sig. Colombo, qualcosa mi vien da dire attorno alla sua lettera di risposta, apparsa venerdì 27/12/2013 sul Fatto Quotidiano, a un certo Renato. A proposito dei quesiti che le vengono posti, sempre firmati con solo il nome dello scrivente, “mi consenta” diceva Lui, una curiosità: ma sono quesiti che si pone lei stesso oppure dei lettori glieli scrivono? In tal caso perché far apparire solo il nome, senza il cognome, come per le altre lettere? La questione non è importante, è solo una curiosità ripeto, i temi che lei tratta sono sempre importanti invece.
 
Mi inchino davvero innanzi alla sua saggezza e cultura, oltreché alla sua eleganza ed educazione, che riscontrai una volta alla festa del Fatto a Marina di Pietrasanta, le consegnai un foglietto su cui c’era scritto in sostanza quello che le sto per dire, lei promise di rispondermi ma non l’ha mai fatto, poco male.
 
La sua risposta a Renato, “Come calcolare il costo della politica”, si conclude con la frase “Dai livelli alti dovrebbe partire una vasta, intelligente, equa revisione di costo e di spesa”. La mia osservazione poco riverente è questa: da che pulpito? Lei è uno dei parlamentari beneficiati di 15, forse 20 migliaia di euro al mese. Sono di più, di meno? Perdoni l’inesattezza. Lei è senz’altro una persona meritevole ma le parole del libro di Franca Rame, “In fuga dal Senato”, sono sì d’amicizia ma non esattamente di completo elogio nei suoi confronti, traspare del senatore Colombo come un minore ardore rispetto alla Rame, che citava qualcosa come sue “distrazioni” nell’impegno per certe battaglie. 
 
Ed allora, le chiedo ancora ciò che le chiedevo nel mio foglietto della Versiliana: che differenza c’è tra i 15-20 mila euro che prende lei in Parlamento e la stessa somma che prendono un Cicchitto o un Gasparri qualsiasi? Occorre proprio che “dai livelli alti” si faccia una revisione o non basterebbe in tale attesa che lei, autonomamente, sensibile agli esagerati costi della politica, si privasse del 10-20-30% di quanto il Senato le dà e lo devolvesse a favore di qualcuno che sta boccheggiando? Basta che lei esca dal suo scranno e vedrà quanti bisognosi ci sono, ma questo lo saprà già di suo. O fa già questo atto di carità? In tal caso le faccio i miei complimenti e mi voglia scusare.



Lasciare un commento