martedì 17 dicembre 2019 - Antonello Laiso

Lettera a Babbo Natale di una ragazzina: una biblioteca per Mercogliano

Sembrava quasi una favola di Andersen o dei fratelli Grimm, d'altri tempi, sembrava un qualcosa di strano leggendo quelle prime righe, ovvero quella ragazzina di una ridente cittadina ai piedi di quel santuario, Mercogliano, che inviava una letterina di Natale al sindaco come richiesta, del resto, neanche personale ma collettiva.

 
La sua lettera al sindaco per Natale non aspirava ad un qualcosa di tecnologico, non aspirava ad un viaggio per la classe magari pagato dall'amministrazione, la sua richiesta era il desiderio per la creazione di un spazio chiuso in Mercogliano la sua città, da adibire a biblioteca, lì dove quei tanti ragazzi ed adulti potessero riunirsi per leggere, per socializzare e per prendere in prestito qualche volume.
 
La lettura, ritorna cosi in pole position dei desideri natalizi, da tempo solo nell'immaginario collettivo, ad opera di una ragazzina di 12 anni Enrica.
Uno spazio chiesto senza neanche libri, poiché poi i libri sarebbero stati portati un po' alla volta dai tanti simpatizzanti a tale iniziativa, dagli abitanti, circa 12000 persone di questa cittadina e pian piano poi si sarebbero riempiti gli scaffali virtuali di un sogno che deve necessariamente esistere nella realtà.
 
Una biblioteca, un desiderio d'altri tempi, una magia del Natale, una magia di quella voglia di bello, ma non sempre apprezzato, in particolar modo dagli adolescenti, che spesso non viene preso in considerazione poiché superato dalla tecnologia.
 Un magia del Natale lì a Mercogliano.
 
 Una richiesta che quasi meraviglia e allo stesso tempo illumina, una richiesta che è poesia dell'animo da parte di una ragazzina di 12 anni, una ragazzina che aspira alla lettura piuttosto che ai social, che se non usati nei dovuti modi ci rendono dipendenti.
 In questa società ideologicamente materialista e consumista, lì dove la tendenza tipica è
sostenuta dalla pubblicità, dal consumo fugace e voluttuoso di beni e servizi, la tendenza è 
 spingere la mente umana alla dipendenza al consumo per un qualcosa che spesso non serve. Per qualcosa che dovrebbe rappresentare uno status symbol. Un libro è un anti status symbol, un libro è cibo per la mente .
Enrica con la sua lettera ha riacceso quella speranza di una generazione vincente, Enrica ci ha ridato la gioia di sperare.
 
Foto di Ylanite Koppens da Pixabay 
 
 



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