martedì 8 novembre 2016 - enzo sanna

Leopolda 7: il ruggito di Renzi e i belati dei renziani

Ora è chiaro: la kermesse della "Leopolda" è diventata nel corso degli anni il vero congresso del PD. È quello il podio dal quale lui, Renzi, il "comandante supremo", lancia la linea e si fa applaudire, osannare, da un manipolo di supporter scelto con cura (non sia mai che tra di loro s'infiltri qualche spirito critico).

Agli osservatori meno distratti apparirà in tutta evidenza come il raduno ricalchi le antiche assemblee di corrente della defunta (ma sempre rediviva) Democrazia Cristiana, con la differenza che allora i conti se li facevano "tra di loro". Alla Leopolda, invece, i conti li fanno "contro di loro", gli avversari interni. L'incredibile e incivile "belato" dei partecipanti all'adunata incitanti "Fuori, fuori" all'avviso di Bersani e degli altri appartenenti alla cosiddetta quanto presunta sinistra del partito costituiscono il livello della inciviltà verso cui il renzismo sta traghettando l'Italia, in stretta compartecipazione con Grillo e Berlusconi, per non dire di Salvini.

Sui contenuti di quanto sentito proclamare alla Leopolda c'è ben poco da rimarcare, se non la ripetitività , spesso sotto mentite spoglie, del "verbo" renziano in materia di riforma costituzionale e poco altro. Ciò che invece colpisce è l'acrimonia, il livore, l'acredine, la malignità trasudata da ogni espressione di Renzi, che se non fosse per l'assenza di turpiloquio e dell'inflessione toscana anziché genovese, l'avremmo potuta attribuire a un monologo di Grillo con in bocca un arancino palermitano.

Eppure un alito di spirito critico (si fa per dire) si è infiltrato persino tra le fila della Leopolda. Sembra incredibile? Il super-iper-renziano Oscar Farinetti fa notare come i renziani stiano diventando antipatici e, dunque, tale fattore possa compromettere l'esito del referendum costituzionale. Ma dai! Verrebbe da esclamare. Solo ora uno attento come Farinetti si rende conto che l'immagine renziana fa acqua da tutte le parti? Leopolda esclusa, s'intende. Non si è ancora reso conto che ovunque il suo beniamino Renzi vada a presenziare si scatenano manifestazioni a lui avverse? Qualcosa significherà. Ciò non gli ricorda quanto accadde a Berlusconi o il lancio delle monetine all'indirizzo di Craxi?

Se dovesse malauguratamente affermarsi il SÌ al referendum costituzionale, ci ritroveremmo ad avere un parlamento fotocopia della Leopolda, un gregge di deputati peggiore di quelli attuali, il che è tutto dire. Pensate a una Camera dei Deputati composta in maggioranza da individui cloni di Scilipoti e Razzi. Certo, il comico Crozza disporrebbe di materiale a non finire per le sue performance, ma a noi non resterebbe che ridere di fronte alla TV e piangere di fronte alla vita più di quanto già ci capiti di fare.

Renzi continua a ruggire, ma la dentatura delle sue fauci presenta più d'una evidente punta di carie. Se al referendum dovesse prevalere il NO gli salterebbe l'intera dentiera e allora vedremo che cosa saprà fare un leone senza dentatura e, forse, anche senza criniera. Di certo il gregge che lo attornia non lo temerebbe e, di conseguenza, non lo incenserebbe più. Il numero 7 potrebbe rivelarsi per la Leopolda come il biblico "anno sabbatico", cioè l'anno in cui la terra veniva messa a riposo per i futuri sette anni; senza Renzi, una gran fortuna per l'Italia intera.

Foto: Italy in US/Flickr




Lasciare un commento