martedì 1 aprile - Damiano Mazzotti

Le relazioni delle mafie con il potere

"Una Cosa sola. Come le mafie si sono integrate al potere" è un saggio asciutto e scrupoloso, che sintetizza bene i punti di forza e i punti deboli del malaffare (Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Mondadori, 180 pagine, 2024, euro 19).

Nel libro vengono raccontate "le trame complesse e spesso invisibili che collegano la criminalità mafiosa ai mercati finanziari, al mondo imprenditoriale e all'Internet sommerso. Oggi le mafie si sono mescolate con una parte della società che non le respinge, ma accetta i loro compromessi" (p. 6). Tutto va quasi bene, soprattutto per le banche, quando il risultato di questi grandi affari è moltissimo denaro per tutti loro. 

L'associazione Transparency International, durante le ultime elezioni europee, ci ha ricordato che il tema della lotta alla corruzione è scomparso in ogni dibattito pubblico (p. 5). E i vari criminali economici di stampo mafioso persistono nel loro ruolo: "Noi siamo sempre stati i cugini cattivi della massoneria, il loro braccio armato, quelli da chiamare quando c'era da risolvere un problema perché svelti di testa e di mano" (Gaspare Mutolo, ex mafioso e collaboratore di giustizia, p. 176). Le varie gang malavitose sono molto adattabili e molto attive sul piano internazionale.

Ancora oggi i "paradisi fiscali, bancari e normativi" sorreggono "un mercato continuamente alimentato da debolezze umane e opportunismi" (p. 6). I frutti delle attività illecite vengono semplicemente spostati da uno Stato a un altro Stato, più facilmente in un paradiso fiscale. Comunque, in Europa, i Paesi Bassi hanno delle leggi economiche molto permissive.

In ogni caso "la postura ipertecnologica [delle mafie] è garantita dalla contrattazione di esperti che le istituzioni pubbliche non possono permettersi e dall'impiego di piattaforme di comunicazione criptate sconosciute alla stessa generazione Z" (Rosario Aitala e Antonio Balsamo, p. 7). Quindi chi si procura moltissimo denaro con le sue particolari attività illegali, riesce poi a utilizzare qualsiasi mezzo disponibile sul pianeta per accumularlo in vari paradisi fiscali, più o meno lontani (da Londra all'isola Stato dispersa in mezzo all'oceano).

Nel 2024 le stime sulla ricchezza finanziaria offshore indicano circa 12.000 miliardi di dollari di giro d'affari, "pari al 12 per cento del Pil globale" (Global Tax Evasion Report, p. 171). Naturalmente "Parte di questi profitti vengono utilizzati per corrompere e influenzare i sistemi politici e amministrativi, assicurando così una rete di protezione e favorendo la perpetuazione delle attività illecite" (p. 172). Le mafie sono grandi esperte di minaccia e di violenza, ma sono molto brave soprattutto nelle relazioni sociali (Rocco Sciarrone, professore e Luca Storti, professore; p. 172). Le mafie conoscono benissimo i territori fisici e conoscono benissimo il pianeta digitale, soprattutto il Dark Web.

Del resto il "flusso di capitali illeciti viene reinvestito in attività commerciali legittime, beni immobili e altro, contribuendo così a normalizzare e legittimare i profitti criminali... il mondo della finanza e quello del malaffare, che dovrebbero interagire come l'acqua e l'olio, si mescolano di continuo" (p. 173). Tutto è ok se per le banche è ok.

Quindi "Ci sono banche compiacenti e sistemi finanziari corrotti, faccendieri senza scrupoli e professionisti a caccia di laute parcelle". Si tratta spesso di "una zona grigia che sollecita i profitti delle organizzazioni criminali, senza tanto scomporsi" (p. 174). E molti politici si godono le varie sceneggiature preparate per loro...

Oggi, con i giochi online, più o meno illegali, si fanno "operazioni di ripulitura del denaro su vasta scala garantendo lucrosi guadagni, funzionali anche al mantenimento degli affiliati e delle famiglie dei detenuti" (p. 48). Oramai il giro di denaro originato dalle scommesse in alcuni paesi europei è più interessante e più sicuro del business della droga.

Comunque tutti i settori economici possono essere invasi dalla criminalità organizzata in cinque modi. Si può avere: "una penetrazione parassitaria attraverso pratiche estorsive"; una partecipazione "occulta nelle aziende, approfittando della crisi economica"; una modalità mista che "combina elementi parassitari e speculativi attraverso l'imposizione di subappalti e assunzioni di personale"; "l'imprenditorialità diretta, che segue il modello dell'impresa mafiosa con l'uso di prestanome incensurati e il supporto di professionisti facilitatori, come avvocati, notai e commercialisti"; una intelligente "infiltrazione nella pubblica amministrazione che mira a controllare enti pubblici per gestire appalti capaci di garantire flussi economici rilevanti" (p. 47).

In conclusione, "le azioni vengono giudicate più per il loro rendimento economico che per il loro impatto sociale e morale" (p. 5). Dopo tanti decenni, non è cambiato proprio niente. E probabilmente non cambierà mai quasi niente. Il denaro non puzzerà mai.

 

Nicola Gratteri è un magistrato molto attivo che ha indagato sulla strage di Duisburg e sul traffico internazionale di droga. Ha pubblicato molti saggi, tra cui La giustizia è una cosa seria.

Antonio Nicaso è uno storico delle organizzazioni criminali che insegna Storia sociale della criminalità alla Queen's University. Da un suo libro è stata tratta la serie televisiva Bad Blood.

 

Nota generale - "Il potere delle mafie non si vede. Ma distrugge ogni cosa che tocca"; "Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo (George Santayana, saggista spagnolo di lingua inglese, morto a Roma nel 1954). In Messico la criminalità organizzata utilizza droni armati già dal 2017. Ora la "quarta mafia", la criminalità organizzata foggiana, è ancora suddivisa in gruppi distinti senza un vertice comune: "la Società foggiana, la mafia garganica, la mafia dell'Alto Tavoliere e la malavita cerignolana", con "un modello operativo unico, con interessi e strategie in comune" (p. 101). La Sacra corona unita è radicata nel Salento (a Lecce, Brindisi e Taranto), e la camorra barese è composta da clan autonomi.

Nota sulla criminalità nazionale - Negli ultimi anni la nuova moda della nostra criminalità riguarda "la cartolarizzazione dei crediti bancari" per riciclare il denaro e addirittura le "cartolarizzazioni di crediti anche con la pubblica amministrazione, soprattutto in ambito sanitario" (p. 82). Per maggiori info: www.macrocrimes.eu

Nota sulla criminalità internazionale - Oggi esistono "le Triadi cinesi sempre più filogovernative [e il loro "denaro volante"], le gang albanesi che hanno preso il controllo anche delle piazze di spaccio londinesi, la Mocro Maffia di origine magrebina che dall'Olanda si è espansa nel Belgio e i gruppi criminali russi, georgiani, baschi, ucraini, serbi, bosniaci, turchi, bulgari, armeni che, assieme agli hacker romeni e nordcoreani, rappresentano una minaccia globale per la sicurezza informatica e la stabilità geopolitica" (p. 9). E "Alcuni di questi sindacati del crimine stanno adottando modelli di franchising, avendo già sostituito la struttura gerarchica con quella a rete flessibile" (p. 10). In alcuni paesi asiatici "sono passati dal gioco d'azzardo localizzato alle cosiddette operazioni di pig-butchering" (truffe online che scannano a fondo le vittime).




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