lunedì 5 luglio 2021 - Alberto SIGONA

Le leggende azzurre: quinta puntata

34 GUSTAVO THOENI (1951) SCI ALPINO

E' stato il più grande sciatore italiano prima dell'avvento di Alberto Tomba. Vanta 4 Coppe del Mondo Generali (24 "vittorie di tappa" di cui 9 in Slalom, 11 in Gigante e 4 in Combinata), 2 Coppe di Speciale e 3 di Gigante. Ai Mondiali vanta fra l'altro 4 Ori (1974, Slalom Speciale e Gigante, a cui vanno aggiunti i 2 in Combinata conquistati durante i Giochi Olimpici del '72 e '76, ma che all'epoca erano validi esclusivamente ai fini iridati). Si fregiò del Titolo Olimpico 1972 di Gigante. Contribuì significativamente alla diffusione e alla popolarità dello Sci Alpino in Italia, sia come pratica sia come seguito televisivo. Fu portabandiera ai Giochi Invernali 1976 e 1980.

33 UGO FRIGERIO (1901) ATLETICA

Il primo grande marciatore italiano, che era solito tagliare il traguardo al grido "Viva l'Italia", conquistò ben 3 Ori Olimpici: nella 3 e nella 10 km di Anversa 1920 e nella 10 km di Parigi 1924; Bronzo nella 50 km di Los Angeles 1932 (alle precedenti Olimpiadi la marcia era stata esclusa dal programma). Con Mangiarotti e Thoni è stato due volte alfiere azzurro ai Giochi Olimpici.

 

32 SILVIO PIOLA (1913) CALCIO

Silvio Piola è stato l’attaccante italiano più letale e continuo di sempre in zona gol. Autore di una carriera lunghissima (conclusa a 40 anni), era il classico ariete d'area, aveva una discreta tecnica, ed era famoso per la sua rovesciata che nel tempo sarebbe diventata un marchio di fabbrica. Per il giornalista Bruno Perucca, Piola «possedeva la potenza di Nordahl, il colpo di testa di Charles, il tiro di Riva, l'astuzia di Boniperti, l'acrobazia di Gabetto» Con 274 gol realizzati (290 considerando l’ante girone unico) in 537 partite (51% di media-gol, altissima se si considera che abbia giocato sino a 40 anni) è tuttora il miglior marcatore della Serie A, davanti a F. Totti (250) e G. Nordahl (225). Il bomber lombardo iniziò la sua prodigiosa parabola nel ‘29 nella Pro Vercelli (127-51), per poi passare alla Lazio nel ’34, dove in 9 stagioni giocò 237 match conditi da ben 149 signature (63% di media-gol), diventandone un simbolo (sinora è il re dei marcatori biancocelesti). Dopo la Guerra passò alla Juventus ed in 2 anni giocò 57 partite condite da 26 gol. Dopo l'avventura bianconera Piola sembrava ormai in declino, ed invece nel ’47 iniziò una seconda giovinezza a 34 anni. In 7 stagioni col Novara, infatti, giocò 185 partite siglando ben 86 gol (46%), facendo strabuzzare gli occhi a chi lo vedeva ancora calcare i campi di gioco quasi fosse un ventenne. In particolare stupì quando all’età ai tempi proibitiva di 38 anni riuscì (su 31 caps) a siglare ben 18 gol in Campionato, un record che sarebbe resistito per molti decenni (solamente Luca Toni lo avrebbe infranto). La sua stagione più prolifica in A rimase comunque quella del ’36-37 (21 gol su 28 partite). Piola sinora detiene il record del maggior numero di gol segnati in una partita di Serie A: 6 reti, messe a segno in Pro Vercelli-Fiorentina (7-2) del 29 ottobre 1933. È anche il più giovane giocatore di A ad aver realizzato un poker (a 18 anni), in Alessandria-Pro Vercelli del ’31-’32. È inoltre il marcatore più anziano in A: in Novara-Milan del 7 febbraio 1954 andò in rete su azione all'età di 40 anni, 6 mesi e 9 giorni; il primato di Piola sarebbe stato poi superato da Alessandro Costacurta, che in Milan-Udinese 2-3 del 19 maggio 2007 segnerà (però su calcio di rigore) all'età di 41 anni e 25 giorni. In carriera segnò 364 gol, primato italiano: segue Del Piero con 344, Meazza 338, Toni 324, Totti 319, R.Baggio 318, F.Inzaghi 316, Di Natale 311…A livello di club su 629 match segnò 339 volte, pari al 53% di media. Nel suo palmares, per strano che possa sembrare, a livello di club non figura nemmeno un trofeo di valore, sfiorando la Coppa Europa Centrale del 1937. Per quanto concerne i bomber di A, personalmente lo colloco al 3° posto, alle spalle di G. Nordahl, M. Van Basten, ma davanti a G. Meazza, G. Batistuta e D. Trezeguet.

Con la maglia azzurra collezionò 34 partite segnando 30 reti (5 iridate), che gli permettono di essere il terzo cannoniere della Nazionale dopo Gigi Riva e Giuseppe Meazza, con la migliore media-gol in assoluto: 0,88 a partita, davanti ai 0,83 di Riva e ai 0,62 di Meazza. Con lui e Meazza in campo – con cui per anni formò un duo offensivo micidiale -, la Nazionale Italiana perse soltanto una partita. Fu un grande protagonista di Francia 1938, laureandosi Campione del Mondo (segnò 2 gol in Finale all’Ungheria). Vanta altresì 1 Coppa Internazionale (l'antesignana del Campionato Europeo).

 

31 DEBORAH COMPAGNONI (1970) SCI ALPINO

È da considerarsi la più forte sciatrice italiana d’ogni epoca nonché fra le prime d’ogni Nazione. Nel corso della sua carriera, fra l’altro costellata da infortuni molto gravi, ha vinto di tutto e di più. Tanto per cominciare s’è fregiata di 3 Ori Olimpici (supergigante ad Albertville 1992; slalom gigante a Lillehammer 1994, quando fu portabandiera; slalom gigante a Nagano 1998) ed un Argento nonchè di 3 Ori iridati (slalom gigante a Sierra Nevada 1996; slalom gigante, slalom speciale a Sestriere 1997). In Coppa del Mondo vanta 16 vittorie (13 in gigante, 2 in super gigante e 1 in slalom speciale) e 15 secondi posti, aggiudicandosi la Coppa del Mondo di Gigante del ’97. Va però precisato che la Compagnoni ha disputato poche stagioni agonistiche complete (nel '93, '94, '97 e '98) a causa dei suoi ricorrenti infortuni di cui facevo cenno all’inizio (e ha gareggiato per lo più in SuperG e Gigante). Negli anni in cui ha potuto dimostrare a pieno il suo talento e la sua classe, la valtellinese ha dominato la scena senza rivali, in particolare in slalom gigante dove tra il 1994 e il 1998 ha conquistato tutti gli Ori disponibili tra Olimpiadi e Mondiali. Si ritirò nel '99. Difficile pensare quale posto avrebbe occupato nell’Olimpo dello Sci Alpino senza tutti gli infortuni che ne hanno inevitabilmente condizionato la carriera e (in un caso) messo a repentaglio addirittura la vita.

30 NICCOLO' CAMPRIANI (1987) TIRO A SEGNO

E' stato senza dubbio il più grande tiratore a segno che l'Italia abbia mai partorito. Specializzato nella carabina, fra Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016 totalizzò 3 Titoli Olimpici (e un argento), aggiudicandosi il metallo più ambito sia dai 50 metri (due volte) che dai 10 metri, diventando l'azzurro con più Ori individuali a cinque cerchi assieme a Nedo Nadi, Ugo Frigerio, Klaus Dibiasi e Valentina Vezzali. Ai Mondiali vanta un Oro ed un Bronzo (a squadre); agli Europei (comprendendo le prove a squadre) il suo bottino consta di 3 Ori, altrettanti Argenti ed un Bronzo.

Foto di Sammy-Williams da Pixabay 




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