martedì 19 aprile 2022 - Stefano De Angelis

Le geometrie in ferro di Stefano Soddu

Una narrazione poetica tra memoria e sogno attraverso ventiquattro sculture di grandi dimensioni in ferro, realizzate tra il 2000 e il 2019, capaci di grande leggerezza ma allo stesso tempo di grande presenza scenica.

Con la mostra “Geometrie del ferro”, a cura di Maria Fratelli e aperta al pubblico dal 21 aprile al 12 giugno 2022 nella chiesa sconsacrata di San Sisto nell’omonima via al centro di Milano, lo Studio Museo Francesco Messina presenta un’antologica dedicata alle opere storiche di Stefano Soddu, artista nato a Cagliari nel 1946 il cui lavoro narra di un vissuto trasformato in scultura.

Il punto iniziale del fare artistico di Soddu è sempre un’improvvisa intuizione, quasi una folgorazione, dalla quale scaturisce il successivo processo creativo. Un percorso poetico ancorato alla storia intima e personale dell’artista sin da ragazzo, quando non faceva le cose ma le sognava, indissolubilmente figlio di una terra arcaica di acqua, di pietra e di cielo, aspra e dolce.

Tutte le sculture esposte a Milano presentano una base geometrica nella quale l’artista inserisce un gesto informale, apparentemente “disarmonico” e di collisione con l’insieme, ma che invece viene a esaltare la dimensione poetica dell’opera stessa, rimandando a un bisogno dell’Anima: possono essere i tagli irregolari dei grandi pannelli in ferro delle cinque opere dal titolo Percorso orizzontale e Percorso verticale, tutte del 2011; così come le barre di ferro piegate e inserite all’interno dei tubi che compongono i Ferristesi del 2019; o infine l’acqua, elemento alla base della vita, della Panchina bagnata del 2000 che accoglie i visitatori all’ingresso della ex Chiesa di San Sisto.

“Geometrie del ferro” è dunque un omaggio alla leggerezza poetica del ferro, con sculture dalla presenza volumetrica imponente ma mai invasiva: la narrazione di un materiale forte, potente, ma ugualmente capace di un valore lirico avvolgente e di mescolarsi con lo spazio circostante in tutta delicatezza.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, che avverrà post apertura al pubblico martedì 3 maggio dalle 16 alle 20, alle ore 18 la “Soprano d’Arti” Silvia Colombini, accompagnata al pianoforte da Asako Watanabe, presenterà la performace "Il Buio e la Luce" declinando in musica alcune delle opere esposte più significative.

Per informazioni: 02.86453005 




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