giovedì 16 agosto 2012 - Professional Consumer

Le finte tutele e le azioni reali per i consumatori

 

Quando vennero recepiti i decreti legislativi della direttiva europea 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali, l’allora ministro Bersani ne sottolineò gli intenti: “L’Italia ha fatto altri passi in avanti nella tutela dei consumatori. Sono previste sanzioni per chi investe in qualsiasi azione, omissione, condotta, dichiarazione o comunicazione commerciale - compresa la pubblicità ed il marketing - tale da alterare, in misura apprezzabile, la capacità del consumatore di prendere una decisione consapevole, inducendolo ad assumere una decisione, di natura commerciale, che non avrebbe altrimenti preso”.

Ma accidenti… sul mercato si possono produrre azioni, omissioni, condotte, dichiarazioni, comunicazioni da parte di “alcuni”, in grado di alterare la nostra capacità di discernimento. Siamo alla solite: tracce di asimmetrie informative! Dai politici arrivano le tutele: siamo panda. 

E no Signori, non ci siamo! Chi pensa sia a rischio la nostra salute mentale sbaglia. Un'ingenuità di tal fatta fa torto alle nostre patenti possibilità. Nelle corde delle nostre risorse deve risuonare alta la forza della condizione professionale del consumare.

Eggià, siamo noi pure in grado di produrre azioni, quelle del lavoro quotidiano di consumo, che possono trovare ristoro.

Potremo produrre omissioni: calcolate reticenze con cui si possono gestire le occasioni di acquisto e reclamare la ”privacy di categoria” che ci consenta di poter gestire le nostre informazioni sul mercato.

Ardire condotte: mediante approcci spudorati. Il “mordi e fuggi”, magari con raggruppamenti tattici in grado di scompaginare rendite di posizione. Produrre dichiarazioni: con le quali affermare i nostri appetiti di prodotto per far salire il prezzo di alcune merci e poi, magari, acquistare merci il cui prezzo, all’opposto, si è ridotto.

Saremo anche in grado di produrre comunicazioni con le quali dare visibilità alle nostre offerte di prodotto: l’attenzione, il nostro tempo, la gestione delle nostre emozioni e passioni. Se facessimo questo, potremo mettere in mostra la nostra forza, pure quella elettorale: altro che tutele dalla politica e rispondere pure convenientemente ai nostri interlocutori sul mercato. Potremmo avere degli utili dalla nostra azione, altro che repentaglio della salute mentale!

Siamo tanti, praticamente tutti, possiamo farcela: ce la faremo! Certo, per alcuni di noi, individui “doppi” (i produttori-consumatori, i commercianti-consumatori, quelli del marketing-consumatori) si potranno produrre schizofrenie da comportamento.

E’ ragionevole ritenere che la tutela della Loro salute mentale vada perseguita. Sono parte di noi, l’orgoglio di razza ce lo impone.

 

di Mauro Artibani




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