Lavoratori, in guardia!

Vi alzate la mattina, fate colazione, oppure no, e vi preparate per affrontare una nuova giornata. Come sarà? Molto dipende dal posto in cui lavorate. Quello del lavoro è un microcosmo che pullula di persone, figure, soggetti. Ognuno, a meno che non siate liberi e indipendenti, ha a che fare con colleghi, capi, sottoposti, stagisti...
Ed è qui che si scatena quella sottile quanto potente abilità che si chiama diplomazia, che è in grado di salvarvi dal licenziamento, che vi fa sfoderare il vostro miglior sorriso quanto tutto quello che vorreste fare è urlare e lanciare oggetti. La pazienza è costantemente messa a dura prova, a prescindere dal ruolo che ricoprite: siete l'ultimo arrivato e tutti vi danno cose da fare e ordini da rispettare. Non solo prendere i caffè e fare le fotocopie, ma anche mettersi in fila agli sportelli per conto terzi, andare su e giù da un ufficio all'altro, aggiornare scartoffie più varie ed eventuali che nessun altro vuole fare. Anzi, per fortuna che c'è l'ultimo arrivato, così queste cose le fa lui!
Siete un dirigente, un direttore, un capo insomma: tutti si rivolgono a voi per risolvere i problemi, le scadenze vi rincorrono anche la notte e non vi lasciano in pace nemmeno durante la pausa pranzo, tanto si sa che le cose peggiori succedono proprio in quei pochi minuti. Siete in mezzo: la situazione peggiore. L'ultimo arrivato vi odia perché gli avete mollato qualcosa di antipatico da sbrigare, il capo fa altrettanto perché sicuramente lo avete disturbato in più di un'occasione. In più, cosa da non sottovalutare, dovete guardarvi dai vostri colleghi: c'è quello che, cascasse il mondo, quando l'orario di lavoro è finito non c'è scampo, già è in ascensore che se ne va mentre gli state dicendo le ultime cose; quello iperattivo, che vuole fare tutto lui e sembra che regga il mondo, che ogni piccolo aspetto sia di massima urgenza; quello che sta lì perché ci deve stare, ma se dipendesse da lui sarebbe a milioni di chilometri di distanza, e in realtà con la mente è proprio lì, nel posto che immagina, e di conseguenza non risponde agli stimoli.
Ah, la spia: è quello che spiffera a chiunque qualunque cosa accada, cadendo dalle nuvole se vi arrabbiate per la fuga di notizie. Lo fa in buona fede, ovviamente. Poi c'è la vittima, che chiede scusa per tutto e dice che va tutto ok, ma desidera sbranarvi nell'esatto momento in cui vi guarda. E, se può, lo fa a parole. Dunque, che giornata sarà oggi? Chiedetelo al vostro collega, con il vostro miglior sorriso, mi raccomando, e aiutatemi se ho dimenticato qualcuno!