mercoledì 14 aprile 2010 - Doriana Goracci

Lavoratori della Guerra Sparate sull’Ostacolo

Lavoratori della Guerra Sparate sull'Ostacolo

La Nato ha ammesso di aver sparato su un autobus a Kandahar, in Afghanistan, uccidendo quattro civili e ferendone almeno 18, e ha espresso “profondo rincrescimento”. Il portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe della Nato hanno sparato contro l’autobus che era in viaggio sulla statale fra Kandahar e Herat. "Quattro civili sono stati uccisi”, fra i morti vi sono una donna e un bambino. I feriti, dice la nota, sono 18, 14 dei quali trasportati in ospedali dell’Isaf, la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della Nato. Secondo il governo di Kandahar, i militari hanno aperto il fuoco quando l’autobus si è accostato ad un convoglio di mezzi militari Nato. Da parte sua l’Isaf comunica, per voce di un portavoce: “Noi siamo al corrente di un incidente che ha provocato delle vittime civili stamattina in provincia di Kandahar”. Il portavoce non ha fornito altri dettagli.

A Miran Shah, un Drone Usa, come dire nessuno di reale, ha lanciato due missili su una zona tribale nel nordovest del Pakistan. Ci sarebbero tre morti. Lo hanno annunciato responsabili della sicurezza pachistana.

Tre volontari di Emergency sono stati accusati di avere partecipato ad un complotto per assassinare il governatore dell’Helmand, Gulab Mangal. Nell’ospedale, ha detto un portavoce del governatore, sono state trovate pistole, granate e due cinture esplosive. Accuse che Emergency ha definito “grottesche”. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. A Lashkar-gah gestisce dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone. L’organizzazione si era ritirata provvisoriamente dal paese nel 2007 in segno di protesta per l’arresto di uno dei suoi dipendenti che aveva fatto da mediatore con i talebani, per ottenere da loro la liberazione di un giornalista italiano tenuto in ostaggio.

A casa nostra sono tutti Fatti marginali, per fortuna, nessuno spara sul mucchio, sull’Ostacolo, nessuno nasconde armi, non ci sono droni ed eserciti che comandano. Siamo tutti lavoratori seri, noi esportiamo: “L’industria militare italiana fa il botto. Ammontano infatti a 4,9 miliardi di euro le autorizzazioni all’esportazione di armamenti rilasciate dal Governo nel 2009 alle aziende del settore con un incremento di ordinativi internazionali (il 61%) sconosciuto ad altri settori dell’industria nazionale. Ed hanno superato quota 2,2 miliardi di euro le effettive consegne di materiali militari. Un duplice record che annovera il BelPaese tra i big player in quello che il Rapporto della Presidenza del Consiglio sull’esportazione di materiali militari pubblicato definisce il “mercato globale” degli armamenti“.Qualcuno ricorda le armi trovate alla Diaz?

 

Chissà che fine hanno fatto i Lavoratori del mare…

Noi sugli abissi tra le nazioni
di fratellanza ponti gettiam
coi nostri corpi su dai pennoni
dell’uomo i nuovi diritti dettiam

ciò che dai mille muscoli spreme
con torchi immani la civiltà
portiam pel mondo gettando il seme
che un dì per tutti germoglierà.

Su canta o mare l’opra e gli eroi
tempeste e calme gioia e dolor
o mare canta canta con noi
l’inno di sdegno, l’inno d’amor.
Inno dei lavoratori del mare

COPIA 2
disegno tratto da Lapisanplus




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