sabato 11 aprile 2020 - Anna Maria Iozzi

Laura Pranzetti Lombardini: “I miei consigli per una Pasqua alternativa”

Questa non è la solita Pasqua a cui siamo abituati da anni. Banditi i pranzi con i parenti e le uscite con gli amici, la situazione attuale ha stravolto le nostre gerarchie. Dobbiamo attenerci a una responsabile condivisione festiva, senza farsi abbattere dalla malinconia e dalla tristezza. Per questo, abbiamo interpellato Laura Pranzetti Lombardini, giornalista e blogger di stile.

In questa intervista, ci fornisce, in maniera dettagliata, alcune preziose indicazioni da adottare in questi insoliti e particolari giorni di festa, con un unico obiettivo comune: non lamentarsi. 

 

Quest’anno, saremo alle prese con una Pasqua insolita. Rinunceremo a pranzi con amici e parenti. Come potremmo organizzare, per quanto possibile, una giornata all’insegna del buonumore?

“Saremo soltanto con un nucleo ristretto di persone con cui passeremo la quarantena. Cercando qualche elemento della tradizione, improvvisandoci in cucina, preparando una pastiera. Questo piatto, tipico di Napoli, ha una tradizione molto forte. In Liguria, c’è la Pasqualina, la torta salata di ricotta. C’è qualche cibo che richiami la tradizione. Ci vuole una tavola molto colorata, per ricreare un'atmosfera particolare”.

 

Vestirsi bene quando si è in casa aiuta a sentirsi meglio. Qual è l’outfit ideale da scegliere per questa Pasqua alternativa?

“Per tutti i giorni, ancor più per Pasqua, sono banditi i pigiamoni, anche se belli, le tute e i jeans. Abbiamo tutto l’anno per metterli. In fondo, è una festa. Vestirsi bene è una medicina per il buonumore”.

 

Affinché la giornata possa trascorrere in armonia, come ci si può organizzare?

“Questa è la regola della quarantena. Dobbiamo scadenzarci di impegni. Possiamo inventarci qualche gioco in famiglia. Ogni famiglia ha i propri equilibri. Deve essere una realtà allegra che parta naturalmente dalla tavola, dove non deve mancare una colomba, un uovo di Pasqua, anche se si è soltanto in due”.

 

Per noi, italiani, il giorno di Pasquetta è un tradizionale momento di unione. Dovendo rinunciare a gite e picnic vari, come possiamo rendere una giornata alternativa, ma ugualmente piacevole?

“Fare qualche videochiamata o una chat tra amici. Anche lì, sono bandite le pantofole. Darsi un appuntamento con un gruppo di amici, con cui di solito si passa la Pasquetta. Quest’anno, tra l’altro, è soleggiata. Ricreare una tavola più allegra e armoniosa”.

 

In questi giorni di quarantena, stiamo riscoprendo i social network come mezzo di comunicazione per condividere dei momenti della nostra giornata e stare più vicini agli altri. Si può organizzare un aperitivo, un classico caffè tra amiche, ognuno da casa propria? Come lo si può rendere stuzzicante?

“Lo si può rendere stuzzicante, vestendosi bene, non lasciandosi andare, avendo rispetto per sé stessi e per gli interlocutori. La parola d’ordine è non lamentarsi, perché siamo in una situazione globale, insospettabile, in cui dobbiamo cercare di volgerla, per quanto possibile, a nostro favore. Lamentarsi aliena noi stessi e gli altri. Non serve a niente. Pensiamo al quotidiano, senza arrovvellarsi sul futuro, perché, comunque, dobbiamo remare a vista. Sappiamo che il nostro futuro cambierà. Non riusciamo ancora a ipotizzarlo, a capirlo. Impariamo solo a fare congetture. A volte, queste congetture possono essere negative. Viviamo queste festività. Poi, ci penseremo. Siamo in un nuovo assetto, in cui il concetto di normalità che avevamo prima sta diventando un’utopia”.




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