giovedì 1 ottobre 2020 - Antonello Laiso

La tv trash, l’immortale

Mi rendo conto di tornare su un argomento fritto e rifritto, ma un qualcosa di silente e impellente allo stesso tempo mi spinge a quanto sotto esternato .

 
Mi riferisco ai programmi televisivi trash ovvero alla famosa tv spazzatura della quale siamo stati additati piu volte come primato Nazionale da giornali stranieri, or bene ed in particolar modo in periodi passati di lockdown l'unica cosa che ci rimaneva erano i giornali e la tv, rifletto sul fatto che tale tv trash non solo non accenna a diminuire nel corso degli anni ma aumenta considerevolmente, in particolar modo su alcune reti che penso dovrebbero essere cancellate dal telecomando.
 
L'osservare, il seguire certi programmi influisce su comportamenti non piu di tanto ,infatti chi li guarda ha uno stile di vita gia schematizzato, e gia un soggetto di facile presa psicologica che gli autori conoscono, e che usa il suo tempo, i suoi pomeriggi ad aspettare chi per lavoro e non altro si esibisce, si dispera, finge di confessare i suoi tormenti, finge quella sensualita fatta di aria fritta per sembrare appariscente sia che di sesso feminile che maschile.
 
Allora anche se e triste dirlo tale tv rispecchia inevitabilmente un'immagine riflessa allo specchio di buona parte del paese, tale tv logicamente è sostenuta da quell'audience che fa share, che conta, quindi più audience tv trash, più pubblicitaà egata logicamente a programmi che sostengono tale audience, un po come in borsa nei titoli di Stato, solo che lì è l'inverso, oltre ad essere quel gioco intelligente, piu aumenta lo spread e piu tali titoli scendono.
 
Rendiamoci conto che tale spazzatura nel piccolo schermo siamo noi a cercarla, siamo noi che vogliamo lo sconcertante, vogliamo vedere il trash vogliamo quelle false storie spesso costruite a tavolino, magari lo sappiamo ma, non importa, ma come mezzo di diffusione di massa ciò è altamente dannoso in una realtà diversa e sempre piu difficile.
 
Basterebbe spingere un piccolo tasto per cambiare tutto, basterebbe che molti lo facessero e tali programmi scomparirebbero per sempre, siamo noi che comandiamo e quindi la colpa è nostra, o meglio di chi si incanta a quelle sirene di Ulisse, a chi pensa che tale sia una realtà spesso resa tale con artifizi e inganni, finalizzata solo al tornaconto di fatturati alti .
 
Spesso leggo sui vari quotidiani di tanti che si lamentano di tali programmi che vanno dai reality, a quelli di gossip e gli altri variopinti in quell'etere fantasiosa che riflette una realtà distorta, di chi per lavoro baciato/a da quella dea della bellezza e non per altro si rende protagonista di un qualcosa che esula dalla normalità.
 
In conclusione per dirla alla napoletana
 E' o popolo che o vo',
ma quale popolo ? 
il popolo di quei programmi,
E basta,ho detto gia' molto.
 
Antonello Laiso
 



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