lunedì 28 ottobre 2019 - paolodegregorio

La terza rivoluzione industriale è inevitabile

Nel mensile Millennium (allegato al Fatto Quotidiano) di ottobre a pag. 83, un articolo illustra alcune falsità che vengono sparse a piene mani dai negazionisti del riscaldamento globale, di cui un passaggio fa sorridere per la sua ingenuità e lo riporto testualmente: “Dietro a Greta Thunberg, manovrata dai poteri occulti, ci sono le lobby di chi vuol distruggere l’attuale ordine economico e sostituirlo con uno nuovo, quello GREEN”.

Anzitutto le lobby che tirano fuori i soldi per le campagne di manipolazione dei dati scientifici le conosciamo e rappresentano le multinazionali del petrolio e del gas. Quelle dietro la strategia “CARBON FREE” purtroppo ancora non si vedono, ma è normalissimo che il passaggio dai fossili alle rinnovabili (la terza rivoluzione industriale) determini la crisi del vecchio sistema che sarà progressivamente abbandonato. Questo passaggio sarà inevitabile anche perché il costo dell’energia pulita è già competitivo su quella prodotta con i fossili, come sostiene uno dei maggiori economisti americani, Jeremy Rifkin nel suo ultimo libro (edito da Mondadori) UN GREEN NEW DEAL GLOBALE, in cui cita l’IPCC (organismo dell’Onu composto da 2000 scienziati di tutto il mondo) che è giunto alla conclusione che, per evitare la catastrofe ambientale, dovremo ridurre le emissioni di gas serra del 45% rispetto al 2010.

Abbiamo undici anni per farlo e questo in primis richiede un passaggio fondamentale, dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, che cambierebbe totalmente il modello energetico globale. La bolla del carbonio, scrive Rifkin, si è rivelata la più grande della storia e i settori trainanti dell’economia mondiale stanno già abbandonando le fonti energetiche tradizionali per puntare su solare ed eolico. Non è solo un tema di investimenti, ma è anche un vantaggio economico. I costi di produzione di solare ed eolico sono in rapida discesa.

Rapidamente i fossili si trasformeranno in beni che si svalutano prematuramente, prima di aver esaurito il loro ciclo naturale di vita. Rifkin riferisce che anche gli stessi studenti dei college americani hanno già iniziato a chiedere ai Consigli di amministrazione di disinvestire e reinvestire in questa ottica. Cari negazionisti, sbrigatevi a farvi pagare i vostri servigi dalle multinazionali, perché il nuovo ciclo energetico che verrà costerà di meno e verrà abbracciato anche dai petrolieri più svegli, che non vogliono essere tagliati fuori dal business dell’energia. E poi a quelli di voi in buona fede, che credono alla favola che il riscaldamento globale non esiste, pensate ai disastri prodotti dal ciclo petrolio, gas, carbone, con le guerre fatte per queste materie prime, alla plastica (derivato del petrolio)che danneggia i mari, a gli 80.000 morti ogni anno in Italia per aver respirato polveri sottili emesse da traffico, industrie e allevamenti intensivi, all’inquinamento profondo di acqua, terra, aria che va a finire nella nostra alimentazione, vanificando anche il lavoro di produttori bio. Paolo De Gregorio

Foto: Pixabay




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