lunedì 28 maggio 2018 - La bottega del Barbieri

La storia di Giovanna d’Arco, diversamente | Mi chiamo Jeanne...

...e sono morta il 30 maggio 1431: la mia storia è stata raccontata (e travisata) tante volte ma io a CHIEF JOSEPH l’ho proposta così

Sono nata nel 1412, a Domrémi, in Lorena, da genitori contadini e poverissimi, che avevano, come unica ricchezza, i figli. La mia infanzia trascorre fra pochi giochi e molto lavoro. Un giorno, dal bosco in cui ero andata per fare provviste di legna, ho visto un gruppo di soldati, che poi scopro essere inglesi, assaltare il mio villaggio. Ritorno di corsa, entro in casa e sento urla disperate e grida di scherno. Nessuno si accorge di me e mi nascondo nella credenza: da qui vedo mia sorella violentata più volte e poi uccisa. Dentro di me si accende il fuoco della vendetta e dell’odio per tutto ciò che puzzi d’inglese ed esplode il desiderio di presentare un crudele conto.

Il giorno dopo, mentre cammino sulle rovine del mio villaggio, odo una voce stentorea e imperiosa, vedo luci strane e – nonostante la sorpresa e lo stupore – comprendo che qualcuno mi sta ordinando di difendere la Francia e di scacciare tutti gli invasori. Le parole mi seguono dovunque, ripetendomi l’ordine. Non ho dubbi: è la voce di Dio. Sono una contadina povera e ignorante perciò non capisco cosa stia succedendo. Mi spiegano che gli alteri inglesi hanno deciso che il re di Francia dovrà essere il loro stesso sovrano, ignorando che la mia nazione ha già un erede al trono, il Delfino Carlo VII (un uomo titubante e non in grado di organizzare una strategia militare).

Quando scopro che “il delfino di Francia” si trova nel castello di Chinon, non avviso neanche i miei genitori e parto con un gruppo di amici. Dopo aver percorso più di 2.500 chilometri, mi presento al Delfino e gli chiedo di poter capeggiare il suo esercito per liberare la città di Orlèans. Naturalmente mi prende per pazza, anche perché gli sottolineo più volte che sono una portavoce di Dio, che mi ha ordinato di salvare la Francia. Poi si convince, probabilmente spera che solo una “fuori di testa” come me possa risolvere la situazione. Partiamo con vessilli bianchi e con la scritta: «Gesù e Maria»; mi devo fidare … perché sono analfabeta. Comunque liberiamo Orlèans e sconfiggiamo gli odiati inglesi. Finalmente, Carlo VII può essere incoronato nella cattedrale di Reims. Io sono presente ma lui si attarda troppo nei festeggiamenti e non capisce che il pericolo è sempre presente, perché la Francia pullula ancora di nemici. Anche Parigi è in difficoltà: compio un’azione sotto le sue mura e rimango seriamente ferita da una freccia. Non demordo e decido di fare una spedizione su Compiège ma, durante una perlustrazione, sono catturata dai borgognoni e venduta ai cattolicissimi inglesi. Non sono accusata di essere una guerriera che lotta per la sua patria ma di stregoneria e di eresia e mi si chiede di abiurare le mie idee promettendo di non indossare abiti maschili e usare armi. Accetto, in nome della mia fede e dell’amore per il papa, ma non voglio essere giudicata da una corte di inglese. Non ho dimenticato quello che è stato fatto a mia sorella. Il papa potrebbe intervenire ma si concede qualche momento di riflessione. Fra una pausa e l’altra della meditazione papale, nel 1431, a Rouen, nella piazza del Mercato Vecchio, vengo bruciata. Così, atrocemente, fra le fiamme, evaporano i miei diciannove anni.

Adesso sono un pulviscolo di polvere nera che non sente più la voce di Dio ma è ancora in grado di stupirsi per ciò che vede sulla Terra. Infatti, dopo pochi anni, il re festaiolo fa erigere un monumento in mio onore. Capisco il suo silenzio durante il mio processo, era troppo impegnato a progettare qualcosa che mi consegnasse ai posteri. Anche il papa si alinea e, nel 1594, dichiara nullo il processo contro di me. Santa Romana Chiesa non si smentisce mai: prima tortura e uccide, poi riabilita e affida al vento piccoli granelli di carbone. I papi, che si sono susseguiti in questi secoli, non mi appaiono più come i successori di Cristo sulla terra ma vampiri, detentori di un potere nutrito del combustibile umano di tutti quelli che pagano, con la vita, la loro lotta per la giustizia. Nel 1909 sono beatificata e nel 1920 divento santa.

Troppo tardi e troppa grazia. Tardi perché le carrozze non sono più trainate dai cavalli e addirittura volano nel cielo; perché, da quasi cinquecento anni, l’oceano accoglie le navi che fanno rotta verso il nuovo mondo; perché l’Inghilterra è diventata protestante e quindi la mia santità non costituisce uno sgarbo nei confronti un potente regno. Troppa grazia perché il mio obiettivo era vendicare mia sorella e tutte le volte che mi scagliavo contro gli inglesi, rivedevo il pianto di Marie e i ghigni degli assassini. Le fiamme, che mi hanno dilaniato in quella piazza di Rouen, hanno spento il mio furore ma neanche adesso, che sono pulviscolo nero, ho trovato la pace, perché sulla terra si ripete continuamente il macabro e anonimo girotondo di pietre acuminate, che inseguono e colpiscono chi allontana il calice avvelenato del potere e cerca liberatorie gocce di giustizia.

IN “BOTTRGA” CFR Scor-data: 30 maggio 1431 (di Energu) e Scor-data: ancora sul 30 maggio 1431 (di Andrea Albini)

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega




Lasciare un commento